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Riqualificazione dei piccoli comuni. Ecco cosa dispone la legge

Dopo un lunghissimo iter, il ddl “Misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni, nonché disposizioni per la riqualificazione e il recupero dei centri storici dei medesimi comuni” è legge. Dopo la recente approvazione quasi unanime del Senato, i comuni con meno di 5.000 abitati avranno uno strumento aggiuntivo per essere tutelati.

Lo spopolamento di alcune piccole aree italiana è un tema molto dibattuto negli ultimi anni: gli abitanti abbandonano questi luoghi per spostarsi nelle città o addirittura all’estero. Come fare per riqualificare questi 5.567 borghi e contrastare lo spopolamento?

Puntare su politiche che diano uno nuovo slancio a questi luoghi in un’ottica sostenibile, questa è la risposta che il Parlamento ha voluto dare con questa nuova legge.

Scopriamo insieme cosa prevede…

Riqualificazione dei piccoli comuni: il fondo per lo sviluppo strutturale

Il fondo per lo sviluppo strutturale dei piccoli comuni prevede una dotazione di 10 milioni di di euro per il 2017 e 15 milioni di euro per ogni anno dal 2018 al 2023.

Qual è l’obiettivo di questo fondo economico? Come disposto dalla legge, l’obiettivo principale è il seguente: “Investire in progetti per la tutela dell’ambiente e dei beni culturali, per la mitigazione del rischio idrogeologico, la salvaguardia e la riqualificazione urbana dei centri storici, la messa in sicurezza delle infrastrutture stradali e degli istituti scolastici nonché la promozione dello sviluppo economico e sociale e l’insediamento di nuove attività produttive.”

I punti salienti della legge per la riqualificazione di piccoli comuni

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Ma entriamo nel dettaglio e cerchiamo di comprendere quali sono le azioni sostenibili che possono incentivare la tutela e riqualificazione dei piccoli comuni italiani.

  1. Recupero dei centri storici e promozione del turismo sostenibile

Al fine di riqualificare i piccoli comuni, la legge prevede che ogni borgo individui delle aree limitrofe ai centri storici di interesse architettonico- culturale in cui soggetti pubblici o privati possano realizzare degli interventi, nel rispetto delle tipologie di costruzione adottate in precedenza. Per contrastare l’abbandono degli edifici presenti nei piccoli comuni, la legge prevede delle azioni che favoriscano i cittadini nell’acquisire e riqualificare degli immobili. Inoltre è possibile recuperare le case cantoniere e le stazioni ferroviere non più in uso per destinarle ad associazioni di volontariato. Il tutto con l’obiettivo di potenziare un tipo di turismo attento alla cultura del luogo e al rispetto dell’ambiente.

  1. Banda ultralarga

La legge dispone che al fine di raggiungere l’obiettivo, previsto dall’Agenda digitale europea, di garantire, entro il 2020, a tutti i cittadini l’accesso alle reti a connessione veloce e ultraveloce e subordinatamente alla previa autorizzazione da parte della Commissione europea, le aree dei piccoli comuni, nelle quali non vi è interesse da parte degli operatori a realizzare reti per la connessione veloce e ultraveloce, possono beneficiare delle misure previ- ste dalla deliberazione del Comitato interministeriale per la programmazione economica n. 65 del 2015 del 6 agosto 2015, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 239 del 14 ottobre 2015, in attuazione della Strategia ita- liana per la banda ultralarga, adottata dal Consiglio dei ministri il 3 marzo 2015, volte a favorire la diffusione delle infrastrutture in banda ultralarga.

  1. Tasse

La nascita di un sistema che favorisca il pagamento di tasse e tributi nei piccoli comuni. Accordi con organizzazioni e Poste per far sì che si possano pagare le imposte anche nei negozi dei piccoli centri in cui non è previsto un servizio postale.

  1. Prodotti locali

I prodotti che provengono dalla filiera corta e km0 possono essere promossi dai piccoli comuni. Un modo per incentivare la vendita dei prodotti del territorio.

  1. Quotidiani e riviste

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La proposta della stipula di un’intesa tra il Governo, l’Associazione nazionale dei comuni italiani, la Federazione italiana editori giornali e i rappresentanti delle agenzie di distribuzione della stampa quotidiana, con l’obiettivo di assicurare la distribuzione dei quotidiani anche nei piccoli comuni.

  1. Promozione delle attività cinematografiche

La legge dispone che “ogni anno il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, d’intesa con l’Associazione nazionale dei comuni italiani, le regioni e le Film Commission regionali, ove presenti, predispone, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, iniziative finalizzate alla promozione cinematografica in favore dei piccoli comuni, anche quale strumento di valorizzazione turistica.

  1. Trasporti e istruzione nelle aree rurali

La legge prevede la stesura di un piano per l’istruzione destinato alle aree di campagna e montagna. Uno dei punti in evidenza riguarda il potenziamento dei collegamenti con le scuole di queste aree e la digitalizzazione delle attività didattiche e amministrative delle stesse.

Riqualificazione dei piccoli comuni: opinioni

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Ermete Realacci, primo firmatario e presidente della Commissione Ambiente della Camera comunica l’entusiasmo per l’approvazione del ddl nel suo sito con le seguenti parole: “una legge che considera i nostri 5.567 piccoli comuni la chiave per un’alleanza tra innovazione, territori, coesione e bellezza alla base del futuro dell’Italia. Da oggi nessuno parlerà più dei piccoli comuni come un peso per il nostro Paese ma, guardandoli con nuovi occhi, come una straordinaria opportunità per l’Italia. Un modello per uno sviluppo sostenibile e un’economia più a misura d’uomo che punta sulle comunità e i territori, sull’intreccio fra tradizione e innovazione, vecchi e nuovi saperi. Un modo per valorizzare sia le nostre bellezze che tanta parte di quel made in Italy apprezzato dappertutto. Si può competere in un mondo globalizzato se si mantengono solide radici. Se si innova senza cancellare la propria identità, perché l’Italia è forte quando fa l’Italia”.

Nonostante questa evidente manifestazione di gioia, non mancano le critiche rivolte alla legge. Infatti, è convinzione diffusa che 10 milioni di di euro per il 2017 e 15 milioni di euro per ogni anno dal 2018 al 2023 siano pochi rispetto al numero di comuni su cui si dovrà intervenire.

Realacci sostiene che i primi finanziamenti verranno erogati ai comuni che hanno maggiori esigenze, ma non mancherà un incremento di denaro nei prossimi anni. Anche se la portata finanziaria non è adeguata è comunque un piccolo passo avanti verso delle politiche economiche, sociali e culturali nuove.

Insomma, questa è una legge che continua il lungo cammino verso la riqualificazione dei nostri piccoli paesi, la promozione della produzione locale e la tutela dei luoghi naturali e culturali da cui nasce la nostra storia. Speriamo che queste azioni possano contrastare lo spopolamento di numerosi borghi italiani.

Maria Rita Corda

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