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Abilitazione forense: in attesa degli scritti, studiare o non studiare? Questo il dilemma

Abilitazione forense: in attesa degli scritti, studiare o non studiare? Questo il dilemma

Un’attesa estenuante, ma che potrete “contrastare” agevolmente. Non lo nascondiamo, e la questione è nota: i sei mesi che vi separano dalla pubblicazione dei risultati degli esami scritti di abilitazione forense sono pesanti e, per molti, interminabili. Il segreto, però, è dimenticarvi dei compiti. Facile a dirsi, direte voi, meno a farsi. Vero, ma è l’unica cosa da fare. Molti di voi ci hanno scritto nelle ultime settimane chiedendoci consigli sull’eventuale inizio dello studio in preparazione di un “desiderato” esame orale. Iniziare a preparare le materie scelte oppure studiare solamente dopo l’esito ufficiale?

Non ci sono, in tal senso, scelte totalmente corrette o errate: ovviamente è una questione puramente soggettiva. Dipende tutto dalla Vostra capacità di apprendimento e nella velocità del Vostro studio. Certo, se optate per la seconda alternativa, cioè studiare solamente dopo la certezza di aver superato gli scritti, ricordate che dovrete preparare sei materie in poco tempo. Sei materie comunque complesse, a prescindere dalla scelta effettuata. Uno studio, peraltro, diverso da quello universitario: certamente più mirato e specifico. Naturalmente, se continuate a frequentare lo studio del Vostro dominus, tenete bene in considerazione il fatto che dovrete gestire più difficilmente il tempo a disposizione per lo studio. L’ideale sarebbe, in tale circostanza, riuscire a ritagliarsi due o tre mezze giornate da dedicare allo studio.

Il nostro consiglio, dato che le mail giunte in redazione sono state parecchie, è quello di iniziare a studiare una delle due materie processuali. Si tratta, infatti, di veri e propri “mattoni” che richiedono tempo per essere assimilate e riprese. Vero è, infatti, che non studiate tali argomenti per la prima volta e che la pratica forense vi ha aiutato a “rispolverare” molte questioni, ma altrettanto vero è che le materie da affrontare sono abbastanza insidiose. Peraltro, iniziando a studiare uno dei due diritti processuali, avrete la possibilità di continuare ad approfondire tematiche molto utili per la professione. Una cosa non da poco. Terminato in circa tre mesi (più o meno) lo studio del diritto processuale civile o penale, i nostri esperti consigliano di iniziare una materia più “leggera”, per arrivare a Pasqua con due materie svolte e ripetute. Quindi procedete con le restanti, nella speranza e nell’augurio che, a giugno, leggerete il vostro nome nell’elenco dei passati. Domanda: e se non passo cosa ho studiato a fare? Ho perso tempo? Assolutamente no! Lo studio non è mai una perdita di tempo ma, anzi, occasione per incrementare e arricchire il proprio bagaglio culturale.

“La pazienza può far germogliare delle pietre, a condizione di saper aspettare”.

(Driss Chraibi)

Redazione

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