Perplessità sulla riforma della magistratura onoraria approvata il 5 maggio dal Consiglio dei ministri giungono anche dall’Associazione italiana giovani avvocati.
In questo caso, più che sulla ridefinizione dello statuto delle toghe onorarie, le ragioni delle critiche sono invece legate all’’estensione della competenza del giudice di pace. Infatti, segnala l’Aiga, nel settore civile, il giudice di pace, sarà competente a decidere tutti i contenziosi in materia condominiale che sono anche oggetto di mediazione e le cause aventi ad oggetto beni mobili di valore fino a € 30.000,00 mentre per il risarcimento dei danni da circolazione di veicoli e natanti la competenza viene innalzata ad € 50.000,00, aumentando considerevolmente il contenzioso affidato a tali uffici, mentre il settore penale vedrà trasferiti numerosi reati nella propria competenza, tanto da aumentare considerevolmente il carico di lavoro degli uffici.
Il problema, spiega Antonio Tesoro, Responsabile del Dipartimento nazionale AIGA sul processo telematico, è che il processo telematico in fase avanzata di completamento preso i Tribunali, le Corti d’Appello e la Cassazione, non è stato ancora attivato in modo univoco presso gli uffici del Giudice di Pace tanto che attualmente si ricorre al deposito cartaceo.
Questo spostamento di competenze comporterà il ritorno alla gestione cartacea della maggior parte dei decreti ingiuntivi ed in generale delle cause civili. Inoltre, puntualizza Tesoro «l’attuale piattaforma informatica appare completamente differente, se non incompatibile, con quella del PCT, mentre allo stato non risultano provvedimenti del Ministero mirati ad adeguare la pianta organica delle cancellerie, né quella dei Giudici di Pace».
In mancanza di un efficace e preventivo adeguamento degli uffici, il timore espresso dall’Aiga è quindi quello che la riforma finisca per determinare un «deciso passo indietro rispetto all’obiettivo di realizzare un sistema informatizzato dell’attività giudiziaria sostitutivo rispetto a quello cartaceo. Un deciso passo indietro rispetto all’obiettivo di aumentare l’efficienza del sistema Giustizia». Il trasferimento di competenze, spiega ancora Tesoro, dovrebbe essere accompagnato dall’introduzione del processo telematico, in forma univoca nella sola piattaforma PCT anche presso l’ufficio del Giudice di Pace, certamente senza l’attivazione di una ulteriore e diversa piattaforma di accesso alla giustizia presso questi uffici .
In definitiva, i giovani avvocati auspicano che Decreto Legislativo contempli preventivamente l’avvio graduale della telematizzazione processuale presso l’ufficio del Giudice di Pace, l’obbligatorietà del deposito telematico per gli atti introduttivi per una completa informatizzazione del processo e l’individuazione di un termine per il completamento del processo di telematizzazione processuale per tutti gli stati e gradi di giudizio.