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Ambiente, le sfide del ministro Costa

Dalla lotta ai cambiamenti climatici, alla tutela della biodiversità sino alla promozione della sharing economy e della mobilità sostenibile. Sono numerosi e ambiziosi gli obiettivi che il ministro Costa ha scelto per il suo mandato. Sei filoni differenti che dovrebbero valorizzare le ricchezze naturali del nostro Paese e limitare l’inquinamento e la desertificazione. Ecco i punti salienti delle linee programmatiche presentate dal neo ministro dell’ambiente.

Ambiente, politiche contro il climate change e per la mobilità sostenibile

Una delle sfide globali è senza dubbio quella nei confronti dei cambiamenti climatici. Al fine di lasciare ai posteri un pianeta più pulito, anche il ministro Costa vuole sottolineare l’importanza dell’Accordo di Parigi sottoscritto in passato degli Stati per limitare l’aumento della temperatura al di sotto dei 2 °C. Obiettivo ambizioso ma indispensabile sottolineano da anni gli scienziati di tutto il mondo. L’eliminazione dei fattori inquinanti anche attraverso l’utilizzo di politiche volte a decarbonizzare i settori dell’industria verso l’utilizzo di energie rinnovabili è senza dubbio un argomento centrale in vista di un cambiamento green che il nuovo governo vuole seguire. Anche la mobilità sostenibile è un punto focale in cui il ministro vuole porre attenzione. Infatti, bisogna avviare un percorso volto a ridurre i veicoli alimentati con fonti fossili e prediligere quelli ibridi e elettrici. Per fare questo bisognerebbe non solo attivare dei meccanismi di premialità a vantaggio di coloro che fanno delle scelte sostenibili ma adeguare le infrastrutture con degli strumenti di ricarica adeguati.

Salvaguardia della biodiversità, lotta al marine litter e valorizzazione dell’acqua come bene comune

Le riforme previste su questo versante riguardano principalmente: una migliore gestione delle aree protette, il contrasto al braconaggio e l’attuazione del Piano Lupo. Per quanto riguarda l’inquinamento marino sono previste delle misure per limitarlo sensibilizzando la popolazione e anche potenziando le aree marine protette.

L’acqua è una risorsa indispensabile per la vita delle persone e per questo è un bene comune. Il suo accesso deve essere un diritto di ogni soggetto. Il neo ministro vorrebbe promuovere l’uso di tecnologie per la riduzione degli sprechi di questa risorsa e delle buone pratiche per rendere i cittadini più consapevoli.

Gli altri punti focali delle linee programmatiche proposte da Costa vertono su: contrasto al consumo di suolo, sicurezza e prevenzione delle aree ambientali, contrasto al dissesto idrogeologico, lotta alle terre di fuochi chi minano la salute della terra e delle persone vivono quei luoghi, puntare sull’economia circolare e un sistema più attento al riciclo e al riuso. La riforma della normativa sull’amianto è un altro argomento scottante dell’Italia che il ministro ha inserito nella sua agenda.

Un insieme di proposte interessanti, alcune delle quali sono già oggetto di dibattito pubblico, come per esempio il Piano Lupi che elogiato dagli animalisti, non è visto, però, positivamente da alcuni esponenti della Lega.

Photo: Facebook_ Sergio Costa

Maria Rita Corda

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