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ANM, cambio al vertice: dopo Davigo verso la presidenza Albamonte

Il passaggio verrà ufficializzato nel comitato direttivo centrale convocato per domani

 

Roma, 31 mar. – Un cambio al vertice concordato, una rotazione già decisa al momento della costituzione della Giunta. L’ex pm di Mani Pulite e leader del gruppo di ‘Autonomia e Indipendenza’, Piercamillo Davigo, domani lascerà la guida dell’Anm e passerà con tutta probabilità il testimone a Eugenio Albamonte, sostituto procuratore a Roma ed esponente di Area, che raccoglie le correnti di sinistra della magistratura.

Albamonte, magistrato dal 1995, che si è occupato di criminalità informatica e contrasto alla pedofilia, è stato, tra le tante inchieste seguite, pm nel processo per la morte del tifoso del Napoli Ciro Esposito, e nella recente inchiesta sui fratelli Occhionero. Un passaggio di consegne che si concretizzerà ufficialmente nella riunione del Comitato direttivo centrale dell’Associazione nazionale magistrati convocato per domani alle 10, che ha all’ordine del giorno il rinnovo delle cariche all’interno della Giunta Esecutiva Centrale: presidente dell’Anm, segretario generale, vicepresidente, vicesegretario generale e gli altri componenti. L’incarico di segretario generale del sindacato delle toghe, ricoperto finora da Francesco Minisci di Unicost dovrebbe andare invece a Edoardo Cilenti di Magistratura Indipendente, consigliere di Corte di Appello a Napoli. La vicepresidenza, attualmente di Area, dovrebbe passare a Unicost con Antonio Sangermano, procuratore capo presso il tribunale dei minorenni di Firenze. L’incarico di vicesegretario generale dovrebbe andare invece a Francesco Valentini di Autonomia e Indipendenza, giudice del Tribunale di Latina.

Una presidenza, quella di Davigo, segnata da alcuni passaggi importanti per l’associazione, a cominciare dalla decisione di disertare per la prima volta la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario in Cassazione in polemica con il governo sui provvedimenti riguardanti la proroga delle pensioni e i trasferimenti dei magistrati.

(Asc/AdnKronos)

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