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App proprietarie che “non consumano Giga”? Arriva il monito del Garante per le Comunicazioni

App proprietarie che “non consumano Giga”? Arriva il monito del Garante per le Comunicazioni

L’AgCom, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha pronunciato un monito nei confronti degli operatori telefonici Wind e Tre (che, peraltro, si sono recentemente fusi dando vita ad una società unica, attualmente leader del mercato della telefonia a livello quantitativo). L’Autorità, in particolare, ha considerato il caso di alcune app, sviluppate e diffuse dagli stessi operatori telefonici, il cui funzionamento “non consuma” traffico dati. Quando si utilizzano queste app non vi è detrimento di traffico Internet e, se la soglia di traffico è stata superata, in molti casi continuano ad operare. In particolare, le applicazioni contestate sono Veon, un sistema di messaggistica istantanea che non consuma “i Giga” e Music by 3, un servizio di streaming musicale. Veon, peraltro, ha una caratteristica ulteriore: il suo utilizzo a certe condizioni innalza la soglia di traffico dati disponibile nell’offerta.

Il traffico zero-rated e il problema della concorrenza

Si tratta quindi di app proprietarie che continuano ad operare anche quando il traffico dati termina. Questo traffico “fantasma”, tecnicamente, prende il nome di zero-rated: ovvero non incide sulla limitata riserva a disposizione del cliente. Ricadono in quest’area, per il Garante, “quelle offerte che non computano il traffico generato da (o verso) particolari servizi o applicazioni ai fini del raggiungimento delle soglie di consumo”.

In questo modo, potrebbe crearsi però una alterazione del sistema della Neutralità della Rete: il cliente potrebbe essere inconsciamente portato a favorire le app a consumo zero rispetto alle altre. Questa predilezione non discenderebbe dal miglior funzionamento o dalle caratteristiche intrinseche dell’app bensì dal beneficio apportato in termini di risparmio del traffico e altererebbe le dinamiche concorrenziali. La Net Neutrality, prevista dal Regolamento Europeo 2120/2015, bandirebbe ogni discriminazione ingiustificata in tal senso.

L’Autorità mostra interesse soprattutto per la fase in cui il traffico dati compreso nell’offerta termina: le altre app subiscono un blocco o un rallentamento, mentre le contestate app proprietarie funzionano normalmente. Si genererebbe in quel momento una discriminazione non trascurabile. In ogni caso, si tratta per il momento solo di un monito e, per un ulteriore approfondimento sulla vicenda, sarà necessario attendere una posizione più netta dell’Autorità

Davide Gambetta

 

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