Bonus Cultura ai diciottenni: come spendere 500 euro con «18app»
È stato finalmente approvato il Bonus Cultura, un “regalo” speciale per coloro i quali compiranno 18 anni nel 2016. Lo Stato Italiano, attraverso un’app sperimentale, ha deciso di investire 500 euro per ciascun giovane, italiano o extracomunitario regolare, che quest’anno diventerà maggiorenne. Si tratta di un investimento di 290 milioni di euro destinato a 574.593 ragazzi e ragazze nati nel 1998.
Bonus Cultura come richiederlo
La “18app” è già scaricabile ma il borsellino elettronico per accedere al Bonus Cultura potrà essere aperto solo da ottobre 2016. Sono molti a chiedersi, però con il Bonus Cultura cosa comprare poiché l’offerta è molto vasta e variegata. L’incentivo, fruibile fino al 31 dicembre 2017, potrà essere usato online o direttamente nelle attività commerciali convenzionate per acquistare libri, ingressi a cinema, teatri, mostre, concerti, fiere, parchi naturali, musei o biblioteche.
Come scaricare 18app
La procedura di registrazione è facile, dinamica e interattiva: proprio come sono i suoi destinatari.
Compiuti i 18 anni gli aventi diritto dovranno registrarsi nel Sistema pubblico per la gestione dell’identità digitale (Spid) e scaricare sul proprio dispositivo l’applicazione “18app”.
La registrazione necessaria ad accedere al Bonus Cultura per i giovani è stata predisposta dall’Agenzia per l’Italia digitale attraverso 4 diversi provider (Infocert, Poste Italiane, Sielte o TIM). Ciascuno di essi, tramite webcam o richiedendo la presenza, offrirà gli stessi servizi ma con differenti modalità di registrazione. Per ottenere un’identità digitale, a prescindere dall’intermediario, sarà sufficiente comunicare un indirizzo email, il proprio numero di cellulare, la tessera sanitaria e un documento d’identità valido.
Bonus Cultura: un altro incentivo statale per i consumi culturali
Il Bonus Cultura è stato pensato con un duplice obiettivo. Il primo, molto evidente, è quello di stimolare nelle nuove generazioni curiosità e creatività e aumentare la loro “sete di sapere”. Il secondo è quello di rimettere in moto tutto l’indotto dell’economia culturale italiana, riabituare i cittadini ai consumi culturali come, ad esempio, visitare musei e siti archeologici, leggere un buon libro, assistere a un film o spettacolo teatrale.
Non è il primo incentivo che il Governo Renzi ha deciso di destinare alla formazione culturale. Ad agosto con la legge di Stabilità era stato già approvato il Bonus Stradivari, un incentivo che consentirà agli studenti dei conservatori di spendere fino a 1000 euro per l’acquisto di strumenti musicali.
Marcella Sardo