La Brexit deve essere approvata dal Parlamento di Londra. l’Alta Corte accoglie il ricorso di un gruppo di attivisti
È il Parlamento a dover decidere se il Regno Unito può iniziare il processo di uscita dall’Unione Europea: a deciderlo, l’High Court britannica, con una sentenza che ha accolto il ricorso di un gruppo di attivisti favorevoli alla permanenza all’interno dell’Unione europea e chiedevano che la decisione finale fosse discussa e votata dal Parlamento di Westminster.
L’Alta Corte ha quindi dato torto al governo di Theresa May, determinando una battuta d’arresto al progetto del primo ministro di avviare unilateralmente il processo entro la fine di marzo 2017, invocando proprio l’articolo 50 del Trattato di Lisbona.
Adesso, in base a quanto si apprende dal sito della Bbc, lo stesso governo si dice pronto a presentare appello contro il verdetto dei giudici. In quest’ultimo caso, il governo di Theresa May, sostenitore della Brexit, potrebbe in ogni modo avviare i negoziati senza il voto del Parlamento, anche perché i poteri ministeriali le danno questa autorità.
«Se la comunicazione viene data ai sensi dell’articolo 50 del trattato di Lisbona, inevitabilmente modificherà il diritto interno» – ha dichiarato il giudice John Thomas con riferimento all’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. La decisione della Corte pone enfasi sul principio fondamentale della costituzione del Regno Unito secondo cui il Parlamento è sovrano.
The argument for giving Parliament a say on Article 50 now seems unanswerable https://t.co/xy5qQGlcgm
— The Economist (@TheEconomist) 3 novembre 2016
Brexit: lo smacco al governo, sterlina in salita
Gli americani parlano già di Super Thursday, il “super giovedì”. Prima di avviare il count down di due anni, la Brexit deve passare dal voto del Parlamento e il primo ministro Theresa May non ha scuse e non può cercare scorciatoie per l’uscita. Intanto, l’economia ne ha risentito positivamente e la sterlina è già in salita, toccando quota 1.2449 contro il dollaro da 1.2335 prima della pronuncia della Corte.
Intanto, quasi in concomitanza con la pronuncia dell’Alta Corte, a scuotere gli animi, una nuova gaffe del ministro degli Esteri della Gran Bretagna Boris Johnson che, durante lo “Spectator Parliamentarian of the Year”, ha affermato che la Brexit sarà un “successo titanico”.
Brexit has caused havoc already. Now parliament must save us | Polly Toynbee https://t.co/NsDlqWfgYo
— The Guardian (@guardian) 3 novembre 2016
Brexit, deve approvarla il Parlamento di Londra: i possibili effetti
Come messo in evidenza dai media britannici, la decisione rappresenta sì un’importante umiliazione per il governo conservatore ma questo avrà certamente ripercussioni sui tempi della Brexit, provocandone un rallentamento. Secondo il Guardian, non si tratta comunque della fine di questo storico caso legale, che vedrà quasi certamente la sua conclusione dinanzi ai giudici della Corte suprema, già pronti per dibatterlo.
Secondo quanto si evince dal bollettino economico della Bbc, non sarà possibile escludere conseguenze negative sull’area dell’euro nel medio termine. L’istituto di Francoforte spiega che l’impatto aggregato dipenderà dall’evoluzione futura dell’interscambio tra l’area dell’euro e il Regno Unito ma anche dalle ricadute indirette connesse a paesi terzi.
Svariati i possibili effetti, variabili da un Paese all’altro dell’area in base a differenze e divergenze sulla rilevanza della sterlina per i tassi di cambio effettivi delle singole economie e i legami commerciali di queste ultime con il Regno Unito. Nel frattempo, l’attività economica dell’area dell’euro potrebbe forse trarre benefici del potenziale trasferimento dei servizi finanziari o dei maggiori flussi di investimenti diretti esteri reindirizzati dal Regno Unito verso l’area.
Eloisa Zerilli