Il Burkina Faso approva l’abolizione della pena di morte
È un grande passo avanti sul versante umanitario quello che vede protagonista il Burkina Faso: il paese ha approvato la modifica del Codice di Diritto Penale che prevede l’abolizione della pena capitale.
Grazie a questa decisione, il Burkina Faso è diventato il 107esimo paese abolizionista: la decisione, presa lo scorso 31 maggio, è avvenuta a larga maggioranza in quanto votata da 83 deputati su 125. Fortemente sostenuta da varie organizzazioni della società civile e dal foro degli avvocati burkinabè, la scelta modifica del tutto la vita dei detenuti già condannati alla pena capitale e in attesa di esecuzione nelle carceri del Burkina.
Burkina Faso: processo di abolizione frutto di un accordo
Sono numerosi gli esperti di relazioni internazionali che sostengono come la vittoria sia, in realtà, frutto di un accordo raggiunto, lo scorso aprile, tra il governo francese e quello del Burkina Faso, con l’obiettivo di rielaborare il Codice Penale.
Se non altro, questo sarebbe soltanto il primo step di un percorso fatto di cambiamenti cruciali: in Burkina, infatti, è già stata avviata la proposta di una nuova Costituzione, con contenuti più benevoli nei confronti dei diritti umani e, all’interno della stessa, si era già proposta l’abolizione della pena capitale.
La riforma apre la strada a una giustizia più equa, accessibile ed efficace nell’applicazione del diritto penale. Immensa felicità per il progresso fatto dal Burkina Faso da parte della Comunità di Sant’Egidio che, con numerose iniziative, ha sostenuto con verve l’iter della nazione.
Burkina Faso: comincia una nuova stagione politica
Tuttavia, secondo molti analisti, l’abolizione della pena di morte potrebbe essere l’inizio di una nuova stagione politica per il Paese dell’Africa Occidentale, rendendo facile l’estradizione prima e il ritorno in patria poi del fratello dell’ex presidente del Burkina Faso Blaise Compaoré, François.
Deposto con un colpo di stato nel 2014 e attualmente in Francia, su François Compaoré pende un mandato di arresto internazionale, relativo all’inchiesta sull’omicidio del giornalista Norbert Zongo, avvenuto nel 1998.
Dopo la decisione del Parlamento del Burkina, la Corte di appello di Parigi ha fissato, il prossimo 13 giugno, la decisione sulla richiesta di estradizione per Compaoré, finora negata dato che, in via generale, le autorità francesi non autorizzano estradizioni verso paesi in cui vige la pena di morte.
Abolizione della pena di morte: i dati di Amnesty International
In base a quanto si evince da un attenta lettura dell’ultimo report di Amnesty International, in Burkina Faso, alla fine del 2017, risultavano 12 le persone detenute sulle quali pesava una condanna di morte.
Se l’ultima esecuzione risale al 1988, in realtà, la presenza di condannati a morte in attesa di esecuzione e la possibilità di aumentare il loro numero restava un problema segnalato più volte dalle organizzazioni umanitarie.
Nonostante la vittoria del Burkina Faso, sebbene il numero delle esecuzioni capitali sia in calo a livello globale, la strada verso l’abolizione globale della pena di morte resta lunga e in salita.
Eloisa Zerilli