«Un vero e proprio corso di coltivazione di cannabis in piazza, con tanto di semina e distribuzione di semi»: è il nuovo evento organizzato dai Radicali Italiani nell’ambito della campagna “Radical Cannabis Club” per chiamare a raccolta il popolo antiproibizionista. L’iniziativa è prevista per le 18 di domani a Roma, in piazza dell’Immacolata, nel cuore del quartiere San Lorenzo. La scelta del luogo non è casuale, specifica il comunicato: si tratta di una delle zone della Capitale più assediate dal mercato illegale delle droghe.
A tenere il “corso” sarà Luca Marola, autore del libro “Autofiorenti, il primo manuale di coltivazione”, mentre i dirigenti radicali si impegnano a seguire le sue indicazioni. Tutte le prime file dei Radicali saranno in piazza per questa dimostrazione antiproibizionista: il segretario di Radicali Italiani Riccardo Magi, la presidente Antonella Soldo, il tesoriere Michele Capano e il segretario di Radicali Roma Alessandro Capriccioli. Questa semina pubblica vuole avere il senso di un’azione di disobbedienza civile. Inoltre, i radicali annunciano che a chiunque ne faccia richiesta saranno distribuiti i semi per la coltivazione personale, insieme alla tessera del “Radical Cannabis Club”.
La cosa paradossale, spiegano i militanti, è che tenere, regalare, cedere, spedire e vendere semi di cannabis non costituisce un illecito, mentre mettere un seme in un vaso, innaffiarlo e coltivare una pianta è un reato punibile con pena della reclusione da due a sei anni e con una multa da 5.164 euro a 77.468 (art. 73 comma 3, Dpr 309/90).
È inoltre previsto un vero e proprio tour a bordo del camper del “Radical Cannabis Club” per replicare il corso di coltivazione in altre città d’Italia, sempre insieme a Luca Marola. «Con questo nostro “tour disobbediente” chiediamo al parlamento di smetterla di rimandare e di approvare finalmente la legge sulla cannabis legale», spiegano Riccardo Magi, Antonella Soldo e Michele Capano.
«Ora che l’eventualità di elezioni anticipate sembra accantonata, c’è il tempo per approvare entro la legislatura quelle leggi fondamentali per l’affermazione di diritti e libertà civili, come lo ius soli, il biotestamento e la legalizzazione della cannabis – sottolineano i radicali – . Dopo una fugace apparizione in aula il ddl cannabis legale è stato rispedito in commissione dove giace su un binario morto: vittima di un manipolo di proibizionisti che si oppone a questa riforma di buon senso, contro la volontà della stragrande maggioranza dei cittadini e il parere di istituzioni come la direzione nazionale antimafia, ma anche di magistrati e forze di polizia. La legalizzazione infatti sarebbe il principale strumento di contrasto alle narcomafie».
«Se il parlamento sarà così irresponsabile da rinunciare ad approvarla in questa legislatura, alla prossima dovrà comunque fare i conti con la nostra legge di iniziativa popolare per la legalizzazione della cannabis che come Radicali Italiani e Associazione Coscioni abbiamo depositato a novembre e che non scadrebbe con lo scioglimento delle Camere. In ogni caso, quindi, la battaglia continua», promettono infine i militanti radicali.