Shopping Cart

Carceri: Sappe denuncia una rivolta di detenuti a Bollate, l’Istituto smentisce

    Milano, 20 mar. – Da una parte il Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria, denuncia una “situazione di estremo pericolo all’interno della Casa di Reclusione Bollate, nel milanese, dove sabato c’è stata una violenta protesta di un gruppo di detenuti contro gli agenti di polizia penitenziaria che stavano per dare corso ad una ordinaria perquisizione nelle celle”. Dall’altra il direttore del carcere, Massimo Parisi che, interpellato dall’Adnkronos, parla della reazione più che altro verbale circoscritta a due detenuti, in regime di transito e isolamento, subito ricomposta dal Comandante della polizia penitenziaria in servizio presso il penitenziario.

     I fatti si sono svolti sabato scorso. Secondo la ricostruzione del segretario regionale lombardo del sindacato Alfonso Greco ”la situazione è stata davvero pericolosa”. E spiega in una nota: ”a distanza di circa due settimane dall’evento critico avvenuto al Terzo Reparto detentivo della Casa di Reclusione, anche sabato presso il Reparto Isolamento alcuni poliziotti penitenziari si sono imbattuti, durante l’espletamento di una routinaria perquisizione, in una situazione in cui i detenuti sono palesemente apparsi fuori controllo. Questi ultimi muniti di mazze di legno e sgabelli hanno inveito contro gli operatori con il chiaro intento di sferrare loro colpi, e ostacolandoli dai compiti istituzionali”.

     Di più: “Non si riesce a comprendere -aggiunge Greco nella nota- il perché si verifichino tali episodi così frequentemente presso questo carcere, pioniere del tanto decantato ‘Progetto Bollate’, e nel quale dovrebbe fare ingresso solo utenza selezionata. Piuttosto esso si è trasformato in un Istituto nel quale gli agenti di polizia penitenziaria quotidianamente rischiano la loro incolumità e si trovano costretti a gestire detenuti che proferiscono parole del tipo ‘qui comandiamo noi’. Tale realtà non è più accettabile da parte del Sappe”.

Davanti ad una ricostruzione così grave interpellare il direttore del penitenziario è inevitabile. Ma, al telefono con l’Adnkronos, è proprio Massimo Parisi a descrivere ben altra realtà composta sì da un momento di tensione tra due detenuti e gli agenti, ma quasi esclusivamente verbale, al più con un oggetto o un pugno sferrato al muro, senza incidenti, senza feriti e soprattutto subito ricomposta grazie al Comandante degli agenti in servizio a Bollate.

È accaduto, spiega Parisi “che due detenuti del reparto transito-isolamento, un italiano e un albanese, si siano ribellati verbalmente alla perquisizione delle celle. Uno dei due” che era già stato coinvolto in un diverbio al terzo reparto “è in attesa di essere trasferito -aggiunge il direttore di Bollate- e l’altro verrà segnalato all’autorità giudiziaria” e se sarà giudicato non idoneo a restare nell’istituto verrà trasferito anche lui, come previsto dal ‘progetto Bollate’ che tutti i detenuti si impegnano a sottoscrivere al loro ingresso. Ma la situazione, sottolinea in particolare Parisi “è stata subito riportata alla tranquillità grazie all’intervento del comandante della polizia penitenziaria”.

     Il ‘polso’ di quanto accaduto sabato nel carcere ‘modello’ in Italia, se una situazione di “estremo pericolo” o un momento fisiologico di rivolta in un reparto come quello di transito e isolamento di un carcere arriva alla fine dal provveditore regionale alle carceri, Luigi Pagano che, lunedì pomeriggio, dell’episodio non era stato informato in nessun modo.

     (Cri/AdnKronos)

Ultimi articoli

I LICENZIAMENTI COLLETTIVI NEL DIALOGO DELLE ALTE CORTI
I LICENZIAMENTI COLLETTIVI NEL DIALOGO DELLE ALTE CORTI
IL SALARIO MINIMO GARANTITO: TRA SPERANZE, UTOPIE E REALTÀ
AI Act. Rischi e prospettive sui diritti fondamentali.

Formazione Professionale per Avvocati
P.Iva: 07003550824

Privacy Policy | Cookie Policy

Partner