“Come Antigone Sicilia, ci rallegriamo per i nuovi sviluppi investigativi concernenti il processo per l’omicidio di Stefano Cucchi, su cui la nostra associazione ha già fatto il punto in un incontro-dibattito dello scorso anno. Grazie ai nuovi sforzi investigativi e alla tenacia di Ilaria Cucchi, sono emerse nuove risultanze probatorie in grado di dare un volto nuovo a questa vicenda“. Lo ha detto l’avvocato Stefano Giordano, presidente dell’Associazione Antigone Sicilia, commentando la svolta sulla morte di Stefano Cucchi, per la quale sono indagati 3 carabinieri.
“L’associazione Antigone Sicilia si rammarica per la mancata introduzione tuttavia del reato di tortura nel nostro ordinamento – ha aggiunto Giordano -, come Strasburgo ha imposto allo Stato italiano; reato di tortura che permetterebbe una punizione dei colpevoli proporzionata all’entità dei loro crimini. Pur nel salvaguardia delle future risultanze processuali e nel rispetto del principio della presunzione di innocenza, Antigone Sicilia chiede all’Arma dei Carabinieri di sospendere cautelarmente i due militari indagati di omicidio preterintenzionale a tutela della verità, del decoro dell’arma e delle posizioni degli stessi indagati“.