Marcello Dell’Utri, ex senatore di Forza Italia, condannato in via definitiva a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, non può godere del beneficio della liberazione anticipata speciale. Lo ha deciso la Cassazione rigettando il ricorso presentato dagli avvocati di Dell’Utri e confermando, dunque, la decisione del Tribunale di sorveglianza di Bologna dello scorso febbraio. “Dell’Utri, per via della sua sentenza di condanna – dice all’Adnkronos il legale dell’ex azzurro, Giuseppe Di Peri – non può avere le misure alternative e non può avere la liberazione anticipata allargata. La legge non lo prevede. Noi lo abbiamo richiesto ugualmente ritenendo che il concorso esterno sia una cosa diversa dall’inserimento pieno nell’associazione mafiosa”. Al momento Dell’Utri gode di tre mesi di libertà l’anno. “C’è una sentenza della Corte costituzionale – ricorda il legale – che dice che chi è imputato o condannato per concorso esterno ha un grado di pericolosità sociale molto inferiore rispetto a chi risponde a pieno titolo dell’inserimento nell’associazione mafiosa. Sulla scorta di questo abbiamo avanzato il ricorso. Sapevamo che allo stato attuale la legge non prevede questo allargamento della liberazione anticipata, ma siamo certi che con il tempo al concorrente esterno riconosceranno questo allargamento perché non si capisce perché debba essere inibito. E’ un doppio binario assolutamente ingiustificato”.