Per la prima volta in Italia riconosciuta a due uomini la possibilità di essere considerati padri di due bambini nati negli Usa con la maternità surrogata
Con un’ordinanza ancora unica in Italia, la Corte d’Appello di Trento ha per la prima volta riconosciuto il legame tra i figli e il padre non genetico, in relazione al caso di due gemelli nati negli Usa ricorrendo alla maternità surrogata.
I due bambini adesso hanno ufficialmente due padri, dunque.
Come informa il sito www.articolo29.it che ha pubblicato l’ordinanza, l giudice trentino, in applicazione dei princìpi fissati dalla recente sentenza della Corte di Cassazione 19599/2016 , ha ritenuto ormai inaccettabile la pretesa di dare rilevanza esclusiva al paradigma genetico/biologico nella costituzione delle relazioni parentali fra genitore e figlio, sancendo la prevalenza della « volontà di cura» sul nesso genetico. Il certificato di nascita straniero attestante la doppia paternità, dunque deve trovare il pieno riconoscimento anche nel nostro Paese, perché non può ammettersi «che nel nostro ordinamento vi sia un modello di genitorialità esclusivamente fondato sul legame biologico fra il genitore e il nato; all’opposto deve essere considerata l’importanza assunta a livello normativo dal concetto di responsabilità genitoriale che si manifesta nella consapevole decisione di allevare ed accudire il nato; la favorevole considerazione da parte dell’ordinamento al progetto di formazione di una famiglia caratterizzata dalla presenza di figli anche indipendentemente dal dato genetico, con la regolamentazione dell’istituto dell’adozione; la possibile assenza di relazione biologica con uno dei genitori (nella specie il padre) per i figli nati da tecniche di fecondazione eterologa consentite».
(Amer)