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Cnf editore de Il Dubbio: l’Anf porta la questione in tribunale

Sin da principio la scelta del Consiglio nazionale forense di farsi editore de “Il Dubbio” ha diviso l’avvocatura. Esibito come fiore all’occhiello dal presidente del Cnf Andrea Mascherin, il quotidiano diretto da Piero Sansonetti risulta invece indigesto alla maggior parte delle associazioni forensi. E la polemica va avanti senza esclusioni di colpi. L’ultima mossa l’ha fatta l’Associazione nazionale forense, che ha impugnato davanti al Tar Lazio la decisione con cui l’Autorità garante per le telecomunicazioni ha dato il via libera all’iniziativa editoriale sostenuta dal Cnf. D’altro canto, l’associazione guidata da Luigi Pansini gliel’aveva giurata: all’indomani del lancio dell’iniziativa editoriale, il Consiglio Nazionale dell’Associazione Nazionale Forense, nella seduta di giugno 2016, aveva deliberato l’adozione di ogni opportuna iniziativa, compresa quella giudiziaria.

Sul piede di guerra anche il Movimento forense, da sempre contrario all’iniziativa editoriale del Cnf. Il Dubbio, scriveva il segretario Massimiliano Cesali al debutto in edicola del quotidiano, «è un’iniziativa in conflitto con le funzioni che la legge riconosce all’Ente e comporta un ingente impiego di denaro degli avvocati». Peraltro, prosegue il segretario del Movimento forense, questa scelta «rende sempre più evidente l’ambizione da parte del Cnf di svolgere una funzione politica non sua, in antitesi con l’art. 39 della Legge Professionale. Ciò genera confusione negli avvocati e offre giustificazioni alla politica».

(Amer)

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