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La liquidazione del compenso non è una mancia. Mascherin scrive ai Presidenti delle Corti di Appello

«Illustri signori presidenti…» Di fronte alla irresistibile tentazione di buona parte dei giudici di liquidare il compenso al difesnore in una misura così bassa da essere meramente simbolica, il presidente del Consiglio nazionale forense, Andrea Mascherin, ha preso carta e penna e ha scritto una lettera recapitata via pec a tutti i Presidenti delle Corti d’Appello per «segnalare» alle toghe l’ordinanza 24492/2016 della VI sezione civile della Corte di Cassazione. Con questa pronuncia i giudici di legittimità ricordano che «la facoltà del giudice di liquidare il compenso al difensore anche in misura dimidiata rispetto ai parametri incontra il limite dell’art. 2233, co. 2, c.c., che preclude di liquidare somme praticamente simboliche e come tali non consonne al decoro della professione». E, per non lasciare margini all’interpretazione, Mascherin ha anche allegato l’ordinanza, ritenendo che il principio di diritto enunciato «possa essere di utile riferimento per i magistrati del distretto, tutti certamente sensibili al rispetto della funzione della difesa».

Insomma, il messaggio è chiaro : la liquidazione del compenso non può trasformarsi in una mancia all’avvocato!

Clicca qui per leggere la lettera di Mascherin ai presidenti delle Corti d’Appello

(Amer)

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