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Concorso assistenti giudiziari, le polemiche sui social network

Concorso assistenti giudiziari, tra polemiche sui social network e minacce di azioni legali.

È in corso questa mattina, presso la Fiera di Roma, l’ultima giornata della prova preselettiva del Concorso per 800 assistenti giudiziari indetto dal Ministero della Giustizia.
Le prove, che hanno preso il via lo scorso 8 maggio, sono state oggetto di critiche da parte di molti candidati, che, dinnanzi ad una procedura piena di falle, temono di essere esclusi per colpe non proprie. Ed in tanti si sono già rivolti ad avvocati esperti per vagliare l’ipotesi di presentare ricorso davanti al Tar del Lazio per invalidare l’intera procedura. Proprio su questo tema, sono nati su facebook diversi gruppi, come ad esempio Assistenti giudiziari – Domande Errate – Irregolarità – cancellieri“, che discutono sulle possibili azioni da proporre avverso il Ministero.

Concorso assistenti giudiziari, le irregolarità riscontrate dai candidati

Nell’occhio del ciclone, in particolare, la cattiva gestione da parte del Ministero, della Banca Dati pubblicata per la prova preselettiva.
Già all’indomani della sua pubblicazione i concorrenti puntavano il dito contro il fatto che l’intera batteria dei quesiti potesse essere stampata e scaricata, con ciò determinando una disparità di trattamento fra coloro che hanno affrontato la prova il primo giorno e quelli che invece la stanno sostenendo stamattina. Questi ultimi infatti hanno potuto disporre di una ventina di giorni di vantaggio per acquisire dimestichezza con le 5.000 domande della Banca Dati. Peraltro, lamentano i concorrenti la distribuzione dei candidati nelle singole giornate sarebbe avvenuta in modo assolutamente arbitrario, senza sorteggiare, come di consueto, la lettera dalla quale far partire le convocazioni.
Una circostanza, questa, che ha fatto letteralmente infuriare i partecipanti che promettono di dare battaglia.

Ma attenzione!

Per vederci più chiaro la redazione di Masterlex si è rivolta ad alcuni legali, che invitano però alla cautela. Per quanto in astratto la disparità di trattamento contestata potrebbe sussistere, un ricorso incentrato solo su tale motivo potrebbe non avere molte possibilità di successo per due ordini di ragioni.
Anzitutto, l’effettività di un pregiudizio potrà essere valutata solo una volta che sarà pubblicata la graduatoria della prova preselettiva, e quindi soltanto una volta che potrà essere effettivamente valutata l’incidenza del giorno di prova sulle soglie di superamento della preselezione. Infatti, l’analisi dei dati, necessaria per dar fondamento al motivo di diritto basato sulla presunta lesione, necessiterebbe di tempi lunghi che mal si conciliano con l’esigenza di celerità dell’eventuale ricorso avverso i risultati della preselezione, comportando di fatto un’impossibilità di corredare il ricorso con i necessari elementi di prova a sostegno delle eccezioni sollevate.
Inoltre, un’altra eccezione avanzata dai candidati che non appare, da sola, convincente per un eventuale ricorso è quella che attiene alla presenza di domande tronche nei questionari di alcuni candidati.
Ciò perché non tutti possono presentare tale ricorso.
Secondo i principi di diritto amministrativo, infatti, possono trovare tutela giudiziale solo coloro che, da un lato, con la domanda tronca (o le domande tronche) potrebbero ottenere un punteggio utile a rientrare nel range dei 3.200 posti e, dall’altro, abbiano avuto l’accortezza di imporre la verbalizzazione dell’imprevisto.
In caso contrario, quanto affermato dai candidati potrebbe restare non provato e non supererebbe il vaglio processuale.
C’è da presumere, in ogni caso, che le contestazioni non si fermino qui. Sui gruppi social, infatti, di giorno in giorno la lista delle lamentele si allunga.

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