I bandi di concorso indetti dal Mibact sono recentemente finiti sotto la lente di ingrandimento di molti studi legali, con parecchi candidati sul piede di guerra e intenzionati a presentare ricorsi. Ma ricostruiamo la vicenda con ordine, facendo un passo indietro.
Il 13 gennaio scorso il Ministero per i Beni culturali e ambientali ha emanato un avviso per il conferimento di n. 6 incarichi di collaborazione ad architetti specializzati della durata di massimo 24 mesi, ai fini della costituzione di un’apposita “segreteria tecnica di progettazione”, per le sedi del Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo.
L’art. 1 del bando ha disciplinato i requisiti di partecipazione, tra i quali figurano:
– la laurea specialistica, o laurea magistrale, o diplomi di laurea rilasciati ai sensi della legge 341 del 1990, in architettura;
– il diploma di specializzazione, o dottorato di ricerca o master universitario di secondo livello di durata biennale in restauro dei monumenti;
– l’abilitazione all’esercizio della professione di architetto e Iscrizione all’albo professionale da almeno 3 anni.
Ciò che ha fatto storcere il naso a parecchi candidati è la riproposizione (era infatti già avvenuto lo scorso anno, dopo ben nove anni di attesa, ndr) del requisito del master di II livello biennale.
I master di II LIVELLO di durata biennale, infati, attivati in Italia sono davvero esigui. Molto più frequenti, invece, i Master di II livello di durata annuale. Una bella fetta di persone escluse a priori, dunque, che non possono allo stato attuale presentare la propria candidatura. I ricorrenti si mobilitano, dunque, per cercare di ottenere l’ammissione alla selezione, puntando il dito contro l’illegittimità della richiesta prevista nel bando di concorso.
I master, peraltro, appaiono assolutamente equiparabili e non si comprende bene la disparità di trattamento operata dal bando. Sia il master di II livello annuale che quello biennale rientrano nel percorso di studi – definito dal ministero – di terzo ciclo.
In tale ciclo sono ricompresi ed equiparati proprio dal Ministero il dottorato di ricerca, la scuola di specializzazione ed il master di II livello a prescindere dalla durata.
Insomma, nonostante già lo scorso anno siano stati presentati innanzi ai Tar diversi ricorsi, la storia continua e si ripropone anche quest’anno.
Vedremo, quindi, se anche per tale bando verranno proposti ricorsi al fine di essere ammessi, legittimamente, alla selezione concorsuale.
Redazione