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Dentista per il figlio di coniugi separati: spesa ordinaria o straordinaria?

Spese ordinarie e straordinarie: si tratta di un discrimen di fondamentale importanza nella vita delle coppie separate o divorziate con figli minori in quanto tale classificazione incide sulla misura dei costi da sostenere per il mantenimento dei figli minorenni o maggiorenni ma non economicamente autosufficienti. Ma quando una spesa può definirsi straordinaria, esulando dalla misura dell’assegno di mantenimento? Le spese mediche e per il dentista sono spese ordinarie o straordinarie?

La Corte di Cassazione, sezione sesta civile, con l’ordinanza n. 1070 del 17 gennaio 2018 ha cercato di fare maggior chiarezza sulla natura di alcune spese mediche sostenute per i figli di coppie separate.

In particolare, la Suprema Corte si è pronunciata sul quesito circa la natura di spesa ordinaria o straordinaria delle cure odontoiatriche per il figlio e ha stabilito che, in base alle circostanze concrete e alla natura della visita del dentista, non sempre è possibile ricondurre tali costi alla voce delle spese straordinarie.

In particolare, secondo la Corte, le spese mediche per ticket sanitari e cure odontoiatriche sarebbero qualificabili come spese straordinarie solo laddove, “per la loro rilevanza, imprevedibilità e imponderabilità, esulano dall’ordinario regime di vita dei figli, talchè la loro inclusione in via forfettaria nell’ammontare dell’assegno posto a carico di uno dei genitori, può rivelarsi in contrasto con il principio di proporzionalità sancito dall’art. 316 c.c. e con quello dell’adeguatezza del mantenimento, nonché recare grave nocumento alla prole, che potrebbe essere privata, non consentendolo le possibilità economiche del solo genitore beneficiario dell’assegno cumulativo, di cure necessarie o di altri indispensabili apporti“.

Al contrario, nel caso concreto, le spese mediche ed odontoiatriche sono state considerate come spese ordinarie in quanto si è trattato di visite dentistiche di routine e di controllo periodico, dunque escludendosi la natura di spese straordinarie, imprevedibili ed eccezionali. In base alla natura ordinaria, prevedibile e al modesto valore economico, le spese sostenute dal genitore affidatario per il dentista del figlio sarebbero spese ordinarie ricomprese nella misura dell’assegno di mantenimento dovuto dall’altro genitore.

Martina Scarabotta 

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