Depositata nella tarda serata di ieri la motivazione della sentenza della Corte di Cassazione (Cass. 43112/2017, Clicca qui per leggere) con la quale, il 6 luglio scorso, è stata dichiarata ineseguibile e improduttiva di effetti penali la pronuncia con cui nel 2006 la Corte d’Appello di Palermo aveva condannato Bruno Contrada per concorso esterno in associazione di tipo mafioso. Pronuncia che, nel 2015, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha dichiarato illegittima, “in quanto emessa in relazione a condotte che, al tempo della loro commissione, non costituivano reato e, perciò, contrastante con il principio di legalità sancito dall’art. 7 CEDU”.
Per il legale di Contrada, l’avvocato Stefano Giordano, la sentenza della Suprema Corte “afferma alcuni specifici princìpi”.
Innanzitutto, che “le sentenze della Corte EDU hanno portata immediatamente percettiva per tutte le parti interessate, in primis per lo Stato destinatario della pronuncia; di modo che lo Stato medesimo (e per esso i suoi organi, a partire da quelli giudiziari) è obbligato a darvi esecuzione, senza godere di alcun margine di discrezionalità al riguardo”. Non solo. “A fronte di sentenze della Corte EDU che abbiano affermato la violazione dell’art. 7 della Convenzione da parte del Giudice nazionale – dice Giordano – non è consentita a quest’ultimo alcuna riapertura del processo (attraverso lo strumento della revisione c.d. europea), dal momento che – essendo stata accertata dalla Corte Europea la mancanza di base legale del supposto reato – non si può (ri)celebrare un processo per un reato inesistente”.
“Di conseguenza- sottolinea ancora l’avvocato Stefano Giordano – in questo caso, lo strumento processuale atto a consentire l’ottemperanza dell’ordinamento interno alla sentenza della Corte EDU è l’incidente di esecuzione volto alla rimozione degli effetti del giudicato censurato dalla Corte Europea”. In conclusione, “avendo la Corte di Cassazione rimosso dall’ordinamento tutti gli effetti della pronuncia che aveva affermato la responsabilità penale di Bruno Contrada, quest’ultimo deve reputarsi, sotto ogni profilo, innocente”.