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Riordino delle carriere delle Forze Armate e di Polizia, dopo anni di attesa al via i decreti attuativi

Cari lettori,

questa settimana ho deciso di proporvi il tema del riordino delle carriere delle Forze Armate e di Polizia, principalmente per due motivi. Innanzitutto poiché lo scorso 24 maggio il Consiglio dei Ministri ha approvato i decreti attuativi delle leggi che dispongono tali riordini (legge 31 dicembre 2012, n. 244 per le Forze Armate e della legge 7 agosto 2015, n.124 per quanto riguarda le Forze di Polizia). Inoltre, ritengo che tale questione, essendo il risultato di almeno 15 anni di attesa, necessita una chiara e semplice esposizione, anche alla luce dell’elevato numero di personale coinvolto.

I provvedimenti sul riordino coinvolgono oltre 450 mila persone appartenenti a Aeronautica militare, Arma dei Carabinieri, Corpo della Guardia di Finanza, Esercito italiano, Marina militare, Polizia di Stato e Polizia Penitenziaria. E’ facile, quindi, intuire l’importanza di tale riordino e la portata delle trasformazioni che avranno un grande impatto sull’organizzazione della Difesa italiana.

Lo scopo del riordino delle carriere è quello di riorganizzare le Forze Armate e di Polizia al fine di migliorare l’efficienza di questi nel campo della sicurezza internazionale e della difesa, riorganizzando la governance per rispondere alle nuove sfide, quali il terrorismo, e alle nuove esigenze della nostra sicurezza, garantendo allo stesso tempo elevata efficacia ed economicità. Tutto ciò è attuato attraverso la valorizzazione della professionalità e del merito del personale.

Nello specifico, il decreto legislativo in attuazione della legge 31 dicembre 2012, n.244, riguardante il riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze Armate, prevede un’equiordinazione di queste con le Forze di Polizia ad ordinamento civile. Tramite nuovi percorsi formativi e sbocchi di carriera, è possibile fornire un valore aggiunto a ciascuna funzione compresa nei vari ruoli. Infatti, le disposizioni contenute del decreto modificheranno reclutamento, stato giuridico, parametri stipendiali e avanzamento del personale. Parallelamente il decreto legislativo che attua la legge 7 agosto 2015, n. 124 di riforma della pubblica amministrazione, comprende disposizioni di revisione dei ruoli delle forze di polizia. Il provvedimento è volto, tra le tante cose, ad adeguare le complessive dotazioni organiche, a semplificare e razionalizzare l’ordinamento riducendo i tempi per la conclusione delle procedure e valorizzando il percorso formativo. Inoltre vengono ampliate le opportunità di progressione in carriera ed elevato il titolo di studio per l’accesso alla qualifica iniziale del ruolo di base (titolo di studio universitario) anche per ispettori, funzionari e ufficiali.

Durante tutto il processo che ha condotto all’approvazione dei decreti da parte del governo, le istanze del personale coinvolto nel riordino sono state costantemente tenute in considerazione grazie anche alle numerose audizioni parlamentari svolte con la partecipazione dei rappresentanti di tutte le categorie interessate. In particolare, l’approvazione di tali provvedimenti è stato reso possibile grazie al lavoro sinergico svolto dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, dai Comandanti Generali delle forze di polizia, dai Sindacati di Polizia e dai rappresentanti dei COCER (Consiglio Centrale di Rappresentanza Militare).

E’ importante infine sottolineare l’impegno della Commissione Difesa al fine di arrivare al miglior risultato possibile e conveniente a tutte le parti. Come anche sottolineato dal Consiglio dei ministri, le disposizioni in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze Armate e di Polizia tengono conto delle osservazioni formulate, in seguito alla prima approvazione da parte del Consiglio dei ministri, dalle Commissioni parlamentari. Nello specifico, lo scorso 10 maggio, la Commissione Difesa ha espresso parere favorevole allo schema del decreto legislativo in questione, ponendo tuttavia delle considerazioni. La Commissione ha infatti posto come condizione la risoluzione della questione pensionistica dovuta alle novità introdotte dai riordini al fine di garantire anche al personale del comparto difesa e sicurezza trattamenti previdenziali in linea con il restante personale della pubblica amministrazione.

Tonino Moscatt

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