Il Risparmio Gestito, il Risparmio Previdenziale.
“ovvero perché è meglio avere una scuderia, piuttosto che il singolo cavallo”
Dopo avere classificato il cd. Risparmio Amministrato, veniamo ora a definire e caratterizzare le altre due canoniche tipologie di Risparmio.
Il risparmio Gestito e i tipi di investimento
Il Gestito si caratterizza per l’ampia delega concessa al gestore nelle scelte di investimento ed i principali strumenti sono:
- OICR ossia i Fondi comuni di investimento
- Fondi Immobiliari
- Sicav
- Gestioni Patrimoniali
- Hedge Funds
- ETF (Exchange Traded Funds)
- Polizze Unit e Index Linked.
Veniamo a trattare di ciascuno strumento nello sue specifiche e caratteristiche tecniche.
Gli OICR (ossia Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio) generalmente conosciuti come Fondi Comuni di investimento sono prodotti di investimento collettivo del risparmio: ciascun sottoscrittore/investitore diviene comproprietario dell’unico patrimonio insieme ad una pluralità di altri investitori ed acquisisce gli stessi diritti in proporzione al numero delle quote sottoscritte.
Alla S.G.R. (società di gestione del risparmio) vengono affidate le scelte di investimento al fine di diversificare in tipologie di prodotti, in aree geografiche ed in soggetti diversi per ridurre il rischio emittente e conseguire utili, aumentando il valore del patrimonio sotto gestione: distinguiamo i Fondi Aperti, con possibilità di sottoscrizione o rimborso sempre, dai Fondi Chiusi o a partecipazione limitata.
Dalla partecipazione al Fondo il risparmiatore singolo consegue significative utilità:
-migliore utilizzo di competenze professionali dei gestori professionali diversamente non fruibili, con concreta possibilità di partecipare ad occasioni di investimento in ogni parte del mondo e diversificazione degli investimenti con ripartizione del rischio su più emittenti (donde l’espressione per cui, potendo, preferisco comprare una parte dell’intera scuderia, sicuramente comprensiva di campioni e brocchi, piuttosto che rischiare su un unico cavallo che può rivelarsi un brocco o, peggio, rompersi subito alla prima corsa…);
–non aggredibilità del capitale sociale del Fondo da parte di eventuali creditori della SGR, in quanto patrimonio giuridicamente separato e quindi non applicabilità della normativa europea sul Bail In;
–compiuta tutela sui Fondi grazie ai controlli Consob e della Banca d’Italia, che vigilano sulla conformità alle regole comunitarie (fondi armonizzati) .
A seconda degli strumenti finanziari utilizzabili per le scelte di investimento e dell’ampiezza del mandato conferito contrattualmente al Gestore distinguiamo i Fondi mobiliari principalmente in Fondi Azionari, Fondi Obbligazionari, Fondi Bilanciati, Fondi Flessibili e Fondi di Liquidità ; categoria diversa è quella dei Fondi Immobiliari proprio per la tipologia dei beni acquistabili dal Fondo.
Accanto ai Fondi, e simili a questi per la gestione collettiva degli investimenti, ci sono le Sicav e le Sicaf (società di investimento a capitale variabile e/o fisso) dove il sottoscrittore diventa socio con tutti i conseguenti diritti e doveri: qui il patrimonio sotto gestione non è distinto da quello della società, e ciò determina conseguenze negative rilevanti in caso di default.
Le Gestioni Patrimoniali Mobiliari (GPM) partecipano dell’utilità del conferimento di delega al gestore professionale e delle conseguente ampia diversificazione, ma con la firma del mandato l’investitore sottoscrive una servizio personalizzato di gestione profilato sulle proprie esigenze e conoscenze, e non “in monte” o standardizzato come avviene nel caso dei Fondi Comuni o delle Sicav . Trattasi di una tipologia di investimento per patrimoni significativi e con caratteristiche proprie ed uniche, che permette una compiuta razionalizzazione fiscale, grazie alla compensabilità tra le plus e le minusvalenze rinvenienti dalla risultati di gestione.
Due le tipologie: G.P.M. classica in valori mobiliari (azioni, obbligazioni etc.) e la G.P.F o G.P.S. dove si intermediano altri prodotti di risparmio gestito (fondi e/o Sicav).
Gli Hedge Funds, altrimenti detti impropriamente fondi speculativi, sono dei Fondi di investimento la cui disciplina giuridica consente di operare con strumenti finanziari molto sofisticati, con possibilità di significativi ritorni sull’investimento: in presenza di una regolamentazione meno rigida rispetto ai Fondi armonizzati, il gestore privato può operare con maggiore libertà ed assumere rischi significativi a fronte di apporti di capitali rilevanti da parte di pochi, selezionati partecipanti.
Tale strumento rappresenta una ibrido tra la gestione personalizzata della GPM e la gestione indifferenziata “a monte” dei Fondi.
Gli ETF (acronimo di Exchange Traded Funds) strumenti finanziari quotati in borsa che replicano pedissequamente l’andamento di un indice borsistico (di qualsiasi tipo): il gestore verifica soltanto la perfetta corrispondenza dello strumento con l’indice scelto, senza alcuna delega di gestione.
Gestione passiva a benchmark, mentre come per i fondi, il patrimonio delle società emittente è giuridicamente separato dagli ETF.
Infine, da ultimo ma non certamente per importanza, trattiamo delle Polizze a contenuto finanziario le Unit ed Index Linked (contenente solo un’obbligazione ed un derivato finanziario e ad oggi poco utilizzate), per differenziarle dai prodotti utilizzati nel cd. Risparmio Previdenziale.
Le Unit investono in quote di Fondi o di Sicav e le performance finanziarie sono direttamente proporzionali all’andamento degli investimenti sottostanti, senza garanzie di capitale o di rendimenti: permettono la compensazione fiscale delle plus con le minusvalenze e godono del trattamento privilegiato riconosciuto alle polizza, in ragione della loro originaria funzione “protettiva”.
Anch’esse, come i fondi sottoscritti, costituiscono patrimonio separato e non sono aggredibili dai creditori delle società, profilo di cui verificheremo la rilevanza quando si affronterà la parte relativa alle azioni a tutela del risparmio.
Il risparmio previdenziale, creazione di riserve finanziarie per la vita post-lavorativa
Il cd. Risparmio Previdenziale si caratterizza per il fine che l’attività di accumulo del denaro vuole perseguire: la creazione di riserve finanziarie e di flussi reddituali congrui a coprire i fabbisogni della vita post-lavorativa delle persone.
Purtroppo e sempre più spesso, si parla di un “gap previdenziale” derivante dal minore apporto finanziario garantito nel tempo dalla rendita pensionistica rispetto ai redditi da lavoro; differenza da coprirsi a cura e carico dei pensionati, attraverso l’accantonamento nella previdenza complementare in Polizze Vita, Piani Individuali Pensionistici e Fondi Pensione.
Vista l’importanza del tema e le rilevanti implicazioni sociali, svilupperemo l’analisi di tali prodotti nel prossimo appuntamento del 15 Maggio.
A presto!
Santino Castronovo