Organismo certificatore tedesco condannato a pagare i danni alle pazienti
Roma, 23 gen. – Un indennizzo di 3 mila euro a ognuna delle 20 mila pazienti francesi che hanno presentato querela per l’impianto delle protesi mammarie Pip (Poly Implants Prothèses), potenzialmente cancerogene perché riempite di un silicone per uso industriale. A pagare ben 60 milioni di euro – come impone la sentenza del tribunale del commercio di Tolosa – sarà l’organismo tedesco di controllo Tüv Rheinland, che ne aveva certificato la qualità per l’immissione al commercio. La sentenza conferma pronunce di condanna precedenti per i responsabili dello scandalo.
La vicenda delle protesi Pip, che ha interessato circa 30 mila donne in tutto il mondo, risale al 2010 quando le Pip sono state ritirate dal mercato per un tasso anomalo di rotture. Dai controlli successivi è poi emerso che erano riempite con un gel non a norma ed erano ad alto rischio di rottura. Il fondatore dell’azienda produttrice, Jean-Claude Mas, è stato condannato a 4 anni di prigione, diffidato a esercitare qualsiasi attività in ambito sanitario e al pagamento di 75 mila euro di multa.
(Ram/AdnKronos)