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Giustizia in Italia, diminuiscono i processi ma aumenta la prescrizione

Il Ministro della Giustizia Andrea Orlando ha esposto al Parlamento la relazione sullo stato della giustizia in Italia.

Giustizia in Italia, minore durata dei processi

La durata media dei processi in Italia è diminuita, avvicinandosi alla media europea. Dal 2013 al 2016 le cause civili sono diminuite del 25%. Questi risultati positivi si stanno avendo grazie all’ampia disponibilità di sistemi di risoluzione alternativa delle controversie, come la mediazione (ADR), su cui in questi anni l’Italia ha molto investito. La durata media dei procedimenti civili dinnanzi al Tribunale è diminuita. E’ rimasta sostanzialmente invariata la durata dinnanzi alla Corte d’Appello. Un aspetto che influisce sulla durata dei processi è quello delle impugnazioni. Mentre le impugnazioni in appello sono al pari con la media europea, la Corte di Cassazione si ritrova appesantita da un ingente arretrato. Per cui si stanno predisponendo strumenti idonei ad abbattere la mole dei giudizi pendenti dinanzi alla Suprema Corte. Salvando, in tal modo, la sua funzione di nomofiliachia, ovvero quella di garantire l’uniforme interpretazione della legge. Sul versante penale, il numero complessivo di procedimenti pendenti presso gli Uffici giudiziari è calato nel 2016 del 7%. Questa diminuzione è conseguenza della depenalizzazione di alcuni reati, per i quali è prevista adesso esclusivamente la sanzione pecuniaria civile.

Giustizia in Italia, aumentano i reati andati in prescrizione

Non vi sono notizie positive sul tema della prescrizione. Le prescrizioni penali dal 2013 al I semestre del 2016 hanno subito un notevole aumento. Il guardasigilli ha affermato che “si è pervenuti a un punto di equilibrio fra l’esigenza di assicurare alla giurisdizione tempi congrui allo svolgimento delle attività di accertamento dei fatti di reato e quella di garantire la ragionevole durata del processo, conservando alla prescrizione la sua funzione di stimolo a una definizione dei processi penali in tempi non troppo estesi”.

Giustizia in Italia, funzionamento degli uffici giudiziari

Si registra una diminuzione dei costi dei servizi. Il processo civile telematico ha costituito una tappa fondamentale del miglioramento del sistema giustizia nel suo complesso: esso è oggi a pieno regime e costituisce un’eccellenza del nostro Paese. E’ stata avviata una nuova politica di assunzioni, di riqualificazione e di valorizzazione del personale. Agli uffici giudiziari è garantito un adeguato supporto grazie anche all’opera dei tirocinanti.

Giustizia in Italia, contrasto a corruzione e criminalità

E’ stato avviato un portale di vendite unico in tutto il territorio nazionale per la vendita di beni mobili e immobili soggetti a procedure concorsuali. Questo permetterà di contrastare maggiormente illegalità e corruzione. Sul versante della lotta alla criminalità organizzata, il ministro ha avviato gli Stati Generali per indagare e acquisire nuove informazioni sulle organizzazioni criminali. Sarà avviata la riforma  dell’Agenzia per i beni confiscati, in vista di una sua migliore organizzazione, con più chiare modalità di assegnazione e una più rigorosa attività di gestione.

Giustizia in Italia, la cooperazione internazionale

Al giorno d’oggi la globalizzazione impatta sugli ordinamenti nazionali. Negli ultimi anni assistiamo sempre più alla crescita della criminalità transfrontaliera, in ambiti quali il terrorismo, il traffico di stupefacenti e di armi, la tratta di esseri umani, il traffico di migranti, la criminalità informatica, la contraffazione. Il Ministro ritiene, dunque, che rafforzare la cooperazione giudiziaria con gli altri Stati UE ed extra-UE sia una priorità per frenare il fenomeno dei crimini internazionali. La normativa europea prevede il mandato d’arresto europeo. L’Italia ha sostenuto il progetto di istituzione di una Procura europea che possa avere competenza anche in materia di terrorismo e criminalità organizzata. E’ necessario, inoltre, il potenziamento dello scambio di informazioni tra gli Stati membri UE per il contrasto al terrorismo.

Giustizia in Italia, il sovraffollamento delle carceri

La popolazione carceraria è diminuita di circa 10.000 unità in tre anni, ma è ancora superiore complessivamente alla capacità regolamentare degli istituti penitenziari. E’ migliorato l’equilibrio del rapporto fra presenza carceraria ed esecuzione penale esterna. Si sta lavorando per aumentare le sanzioni alternative al carcere, come il lavoro di pubblica utilità. Bisogna puntare alla rieducazione e al reinserimento sociale per porre l’Italia alla pari di tutti i maggiori Paesi europei.

Livia Carnevale

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