Giustizia italiana: la Commissione Europea ha pubblicato il rapporto sulla giustizia 2017 che confronta i sistemi giudiziari degli Stati membri dell’UE. Il quadro di valutazione ha lo scopo di incoraggiare gli Stati membri a dotarsi di un sistema giudiziario indipendente ed efficiente. In tal modo si favorisce la fiducia e un ambiente più propizio alle imprese e agli investimenti all’interno del mercato unico.
Giustizia, il rapporto della Commissione UE: i parametri
Il quadro di valutazione si concentra principalmente sul contenzioso civile, commerciale e amministrativo, al fine di sostenere gli sforzi degli Stati membri per realizzare un ambiente più favorevole agli investimenti, alle imprese e ai cittadini. La valutazione si basa sui seguenti parametri:
- efficienza: indicatori sulla durata dei procedimenti, sul tasso di ricambio e sul numero di cause pendenti;
- qualità: indicatori sul patrocinio gratuito, sulle spese di giudizio, sulla formazione, sul monitoraggio delle attività dei tribunali, sul bilancio e sulle risorse umane;
- indipendenza: indicatori sulla percezione delle imprese e dei cittadini per quanto riguarda l’indipendenza della magistratura e sulle garanzie per i giudici.
Giustizia, il rapporto della Commissione UE: i risultati dell’Italia
Processi lenti. L’Italia è tra gli ultimi Paesi europei per durata dei processi civili. Un procedimento dura in media 393 giorni, contro gli 86 del Lussemburgo. Peggio dell’Italia Malta, Cipro e Portogallo. La durata dei processi amministrativi è ancora maggiore: in media più di 1000 giorni. Siamo penultimi, davanti solo a Cipro. In altri Paesi la durata è in media di 100 giorni.
Pochi giudici, troppi avvocati. Si registrano 11 giudici ogni 100.000 abitanti. Un numero esiguo. Aumenta, invece, il numero degli avvocati. Nel 2010 erano 350 ogni 100.000 abitanti, oggi siamo a 391. In Francia gli avvocati sono 93 ogni 100.000 abitanti.
Poca fiducia dei cittadini nella giustizia. La fiducia dei cittadini nella giustizia italiana è molto bassa. Queste le percentuali che si registrano relativamente alla percezione dell’indipendenza della magistratura: il 19% ritiene che il sistema giudiziario funzioni molto male, il 38% abbastanza male, il 30% abbastanza bene e solo il 2% molto bene.
Costi nella media. Tra gli aspetti positivi troviamo il caso dei procedimenti pendenti. Meno 30% rispetto al 2010. I costi della giustizia italiana sono nella media rispetto al resto d’Europa, posizionandoci a metà classifica con 94 euro pro-capite.
Livia Carnevale