Roma, 23 feb. – Continua lo sciopero unitario dei giudici di pace, dei pubblici ministeri e dei magistrati onorari di tribunale.
“L’adesione allo sciopero in tutta Italia è stata totale”, dichiara Alberto Rossi, segretario generale dell’Unione nazionale giudici di pace. “Ciò ha determinato il rinvio della trattazione di mezzo milione di processi: quei processi che i magistrati di carriera, già oberati di lavoro, non possono trattare e che riguardano i diritti, spesso fondamentali, dei comuni cittadini, dei professionisti, delle piccole e medie imprese, ossia il cuore pulsante del Paese”.
Osserva la presidente del sindacato Mariaflora Di Giovanni: “Siamo lavoratori senza diritti, senza previdenza, senza tutele per maternità, salute, infortuni, senza diritto alle ferie, retribuiti miseramente a cottimo come schiavi della Giustizia. Nel frattempo, la Commissione Ue ha comunicato al Parlamento Europeo che i magistrati di pace e onorari sono lavoratori subordinati, si applicano loro le direttive quadro in materia di lavoro ed è in corso di definizione l’accertamento delle violazioni contestate al governo italiano che comporteranno, se non immediatamente sanate, il formale avvio della procedura di infrazione contro l’Italia”.
Per Alberto Rossi, “le forze di governo e della magistratura politicizzata hanno risposto, con l’arroganza e l’insipienza che li contraddistingue, di essere disinteressati alle decisioni dell’Europa. Gli italiani, che a breve torneranno alle urne, devono sapere che i miliardi di risarcimenti e sanzioni che il Paese dovrà elargire, a seguito delle decisioni della Commissione Europea determinate dalla cecità del Governo, ricadranno sulle loro tasche”.
(Sin/AdnKronos)