Iva agevolata per e-Book e giornali online: arriva il via libera dell’Ue
La Commissione dell’Unione Europea ha presentato un pacchetto di proposte finalizzate alla semplificazione della vendita online di beni e servizi nel Digital Single Market autorizzando il taglio dell’Iva su e-Book e giornali online.
Le agevolazioni sono destinate in particolare alle piccole e medie aziende e alle startup al fine di semplificare il commercio elettronico di beni fisici e servizi digitali equiparandoli a libri e giornali cartacei. Spetta ai singoli paesi decidere di aderire o meno a questo nuovo regime.
Tra le novità principali della proposta, regole più semplici per le imprese che fanno e-commerce in Europa, Iva agevolata anche per i prodotti dell’editoria digitale, semplificazioni per le micro-imprese e le start-up, ma anche l’eliminazione dell’esenzione Iva per i prodotti acquistati online da aziende extra-Ue, con un valore inferiore a 22 euro.
Iva agevolata per e-Book e giornali online: cosa cambia
Portale Unico. La Commissione propone di introdurlo per i pagamenti dell’Iva, abbattendo i costi. Secondo le stime di Bruxelles questa novità apporterebbe risparmi complessivi per 2.3 miliardi di euro all’anno a tutte le aziende dell’Unione.
La proposta consentirà in particolare di recuperare 5 miliardi di euro in mancate entrate da Iva sulle vendite da e-Commerce, somma che, senza un immediato intervento normativo, sarebbe stata destinata a lievitare fino a 7 miliardi nel 2020.
Aliquote. Sono possibili due diverse opzioni: la prima è quella di mantenere l’aliquota standard minima del 15%, rivisitando a cadenza regolare la lista di beni e di servizi che beneficerebbero di aliquote ridotte, sulla base dei suggerimenti degli Stati membri. La seconda proposta è volta ad abolire sic et simpliciter la lista di beni e servizi che possono beneficiare di aliquote ridotte.
No alle esenzioni. Si tratta di una novità poco positiva per i consumatori. Attualmente, i prodotti acquistati online da aziende extra-Ue sono esenti da Iva se hanno un valore inferiore a 22 euro.
La Commissione vuole abolire questa esenzione per due diverse ragioni: discrimina le imprese Ue, che hanno prodotti imponibili anche se costano meno di 22 euro; avrebbe comportato un aumento dell’evasione: molti produttori falsificano infatti la documentazione legata ai beni venduti in modo da farli rientrare nella fascia senza Iva.
Eloisa Zerilli