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L’adozione e il suo mondo/1: i primi passi per diventare mamma e papà

Per diventare genitori, spesso si devono seguire delle strade alternative; di seguito verranno analizzati i vari step per diventare mamma e papà adottivi

L’adozione di un bambino porta sempre nelle case di chi lo accoglie una ventata di allegria, ma con se porta anche un percorso non sempre facile ma che è indispensabile per diventare genitori.

Ma quali sono i primi passi che i genitori devono sostenere?

L’adozione e il suo mondo: l’evoluzione normativa

L’adozione ha una storia molto antica: infatti, prime forme dell’istituto dell’adozione si riscontra nell’antico Egitto e nell’antica Grecia, per poi giungere in epoca romana con l’istituto dell’adoptio.

Giungendo a tempi più recenti, l’istituto dell’adozione in Italia, a partire dal XVIII secolo, assunse una funzione di natura prevalentemente patrimoniale: la sua funzione, infatti, era legata alle esigenze di crearsi una discendenza, sia come strumento per mantenere la famiglia, la proprietà, il ruolo ed il prestigio, motivazioni totalmente estranee alle preoccupazioni che oggi accompagnano l’adozione dei minorenni, in particolare per quanto riguarda le esigenze del bambino.

A partire dalla legge n. 184/1983, inizia una vera e propria rivoluzione nell’istituto dell’adozione con l’introduzione, in primo luogo del diritto del minore ad una famiglia, in secondo luogo con l’introduzione della figura dell’affidamento, modificato dalla L. 149/2001, cheadozione2 ha apportato diverse novità nell’adozione, dettando misure tali da rendere pienamente operativo il diritto del minore ad una propria famiglia.

Tra queste, ha introdotto nuove competenze del Giudice Tutelare nel rendere esecutivo l’affidamento, procedendo eventualmente a rendere esecutivi eventuali provvedimenti successivi di proroga dell’affidamento sempre che non si superi il termine complessivo di anni due, termine oltre il quale la competenza all’eventuale ulteriore proroga appartiene al Tribunale per i minori.

Ma l’innovazione dottrinale non si arresta: con la L.154/2013 si introduce l’eliminazione della distinzione tra figli naturali, legittimi e adottivi, ponendoli tutti sullo stesso piano e introducendo la responsabilità genitoriale ponendo anche i genitori sullo stesso piano i genitori, eliminando la figura della patria potestà.

Ad oggi, l’ultima novità legislativa in materia di adozione, si riscontra nel diritto alla continuità affettiva dei bambini e delle bambine in affido familiare, introdotta con la  Legge 19 ottobre 2015 n.173. Novità che è destinata ad essere superata da altre normative sempre più volte a migliorare la condizione delle parti coinvolte nel microcosmo dell’adozione.

L’adozione e il suo mondo: i requisiti

La L. 184/1983, modificata dal D.lgs. 28 dicembre 2013, n. 154 (in G.U. 08/01/2014, n.5), dispone all’art . 6 che l’adozione è consentita a coniugi uniti in matrimonio da almeno tre anni e, tra i coniugi, non deve sussistere e non deve avere avutoadozione3 luogo negli ultimi tre anni separazione personale neppure di fatto.

Tuttavia, il requisito della stabilità del rapporto, può ritenersi realizzato anche quando i coniugi abbiano convissuto in modo stabile e continuativo prima del matrimonio per un periodo di tre anni; nel caso il tribunale per i minorenni deve accertare la continuità e la stabilità della convivenza, avuto riguardo a tutte le circostanze del caso concreto.

L’articolo in esame, prosegue definendo i limiti di età tra adottando e adottanti: l’età degli adottanti deve superare di almeno diciotto e di non più di quarantacinque anni l’età dell’adottando.

L’adozione e il suo mondo: l’accertamento della capacità genitoriale

Ma non è finita qui: i futuri mamma e papà, devono essere valutati da un’equipe di esperti, psicologi e assistenti sociali, che vaglieranno la loro capacità a diventare genitori adottivi.

Il tutto, come previsto dal secondo comma dell’art. 6 L. 184/1983 secondo cui « I coniugi devono essere affettivamente idonei e capaci di educare, istruire e mantenere i minori che intendano adottare», è propedeutico ai fini di un successivo colloquio con il giudice presso il tribunale dei minori territorialmente competente.

L’analisi della coppia avviene mediante una serie di incontri (più o meno una decina) con gli esperti del settore che indagheranno sulla vita dei coniugi e sulle motivazioni che li hanno portati a scegliere il percorso adottivo.

Al termine degli incontri, gli esperti redigono una relazione sulla capacità genitoriale dei futuri genitori e, dopo la lettura alla presenza degli interessati, la trasmetteranno al Tribunale dei minorenni territorialmente competente.

Da qui si prosegue per i percorsi di adozione nazionale e internazionale.

Ma questa è un’altra storia.

To be continued….

Maria Teresa La Sala

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