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L’amministratore di condominio trascura la contabilità? Deve restituire eventuali ammanchi di cassa

L’amministratore di condominio trascura la contabilità? Deve restituire eventuali ammanchi di cassa. Nel caso recentemente deciso dal Tribunale di Roma con sentenza 4453 del 2017, un Condominio ha citato in giudizio un precedente amministratore chiedendo la restituzione di somme in danaro illecitamente trattenute. Nel caso di specie peraltro un’altra sentenza aveva già acclarato un ammanco di cassa imputabile al precedente amministratore. Nella nuova causa, il giudice ha comunque ritenuto necessario procedere alla nomina di un C.T.U. in materia contabile e, dalle risultanze finali della consulenza, sono emesse forti anomalie a carico delle scritture contabili del condominio e dei rendiconti elaborati. In particolare, è stata constatata l’assenza di scritture contabili, anche elementari, atte a giustificare talune spese ed entrate del condominio: vi era, in sostanza, una parte “fantasma” della contabilità di cui non restava alcuna traccia archiviabile. In assenza di prove documentali in tal senso, è stato affidato alla C.T.U. il compito di ricostruire i flussi monetari in entrata e in uscita dal bilancio comunale. Il Tribunale ha riconosciuto che l’amministratore debba corrispondere al condominio le somme ritenute senza idonea documentazione a supporto, tradottesi nella sostanza in ammanchi di cassa ingiustificati. Ha però contestualmente stabilito che non possano essere richiesti indietro i compensi effettivamente maturati e poi corrisposti all’amministratore, nonostante la cattiva amministrazione.

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