Milano, 29 giu. – Oggi aggiornati a marzo 2018 processi Imco e Banca Mb. Troppe cause, troppo lavoro da smaltire. Una condizione che obbliga i giudici a rinvii lunghissimi, di mesi e mesi. E la condizione in cui si trova la seconda sezione penale del tribunale di Milano che sta disponendo aggiornamenti di 9 mesi a processi che ancora non sono neanche entrati in fase dibattimentale. Quest’oggi due diversi collegi della seconda sezione hanno aggiornato al marzo 2018 due procedimenti per bancarotta: il primo è quello relativo a Imco, holding che faceva capo alla famiglia Ligresti, e l’altro sul crac di Banca Mb.
I giudici hanno spiegato in entrambi i casi che per il carico di lavoro della sezione è necessario un rinvio lungo anche per dare priorita’ a processi con detenuti, a quelli con reati a rischio prescrizione e soprattutto al processo Mps, una causa vissuta come molto impegnativa non fosse altro perché vede oltre 1.300 parti civili ammesse. Quanto ai procedimenti rinviati, entrambi ancora in fase preliminare, quello su Imco vede imputate per concorso in bancarotta 12 persone tra le quali Piergiorgio Peluso, all’epoca del fatti amministratore delegato di Unicredit Corporate Banking, passato poi a Telecom Italia.
La ‘sua’ prima udienza era stata fissata per il 21 aprile 2016 per poi essere rinviata subito al 17 novembre successivo per il legittimo impedimento di uno dei difensori. Il processo sarebbe dovuto riprendere oggi dopo un rinvio gia’ fatto nel gennaio scorso sempre per l’eccessivo carico di lavoro dei giudici.
Tra i giudici della sezione i due rinvii non sono stati una scelte indolore. Uno slittamento di alcuni mesi, viene spiegato, è la norma in altri Tribunali del Paese ma a Milano lo smaltimento dei giudizi avviene con una certa celerità e aggiornare i lavori di un lungo periodo non piace a nessuno. Ma tra le tante cause assegnate alla sezione, ci sono diverse in fase di conclusione, altre con dibattimenti aperti e soprattutto il ‘carico’ Mps con le centinaia di parti civili costituite e formate in gran parte da famiglie, piccoli e medi risparmiatori che hanno diritto, spiegano i giudici, ad avere una risposta di giustizia quanto prima considerati i tanti allarmi che arrivano dal sistema creditizio del Paese.
Stando così le cose, procedimenti come quelli legati a Imco o a Banca Mb, non in pericolo di prescrizione e non ancora in fase dibattimentale, é la soluzione obbligata, devono attendere. Sempre che, é la speranza della sezione, non arrivo quei ‘rinforzi’, cioé altri giudici, che potrebbero fare la differenza in termini di celerità e di carico pendente. Nessuno al momento si espone più di tanto ma sembra che i tanto attesi ‘rinforzi’ arriveranno. In quel caso si farà marcia indietro: con un decreto di anticipazione del procedimento le cause aggiornate in là nel tempo saranno calendarizzate prima.
(Cri/Adnkronos)