EVENTI 2023

Le Delocalizzazioni nella Prospettiva Eurounitaria

Di cosa parleremo?

Come evidenziato dal Parlamento europeo, perché si possa parlare di delocalizzazione è necessario che, simultaneamente o, quantomeno, in un arco di tempo relativamente breve, si verifichi la chiusura, totale o parziale, di un sito produttivo dell’impresa seguita dallo spostamento dell’attività esercitata in un altro sito, già esistente o creato attraverso nuovi investimenti, ubicato in una zona “economica” diversa. 

E’ emerso dagli studi dell’Osservatorio sulla ristrutturazione in Europa, istituito presso l’Eurofound, come vi siano eterogenee motivazioni alla base delle decisioni delle imprese di trasferire la produzione oltre confine, ma è certamente l’ottimizzazione del rapporto tra costi produttivi e profitti, dovuta allo sfruttamento delle differenti condizioni territoriali, a costituire una delle principali cause della delocalizzazione. Le imprese adottano un vero e proprio approccio strategico alla delocalizzazione, rispetto alla quale i costi e le modalità di utilizzo della forza lavoro assumono un ruolo decisivo, anche se si registrano anche altre motivazioni, ad esempio la necessità  di affrontare una crisi, oppure la scelta di “penetrare” mercati esteri in espansione.

Il convegno  si propone, innanzitutto, l’approfondimento e l’analisi di quelle norme, vigenti nell’ordinamento eurounitario e nazionale, che pongono dei limiti al fenomeno delle delocalizzazioni, prevedendo decadenze e sanzioni, con specifico riguardo alle imprese che abbiano beneficiato di un aiuto di Stato che prevede l’effettuazione di investimenti produttivi “specificamente localizzati” .

E, in secondo luogo, di valutare, nel dettaglio, i più rilevanti profili di criticità interpretativa ed applicativa  di previsioni spesso non strettamente lavoristiche, ma di grande interesse per gli operatori del mondo del lavoro, in quanto dirette anche alla tutela dell’occupazione.

Le eventuali misure legislative di contrasto alle delocalizzazioni rischiano di entrare in tensione con l’assetto dei principi teso a tutelare le libertà economiche e la concorrenza dentro e fuori i confini europei.

I principi della libertà d’impresa e del libero commercio, infatti, rendono complesso, per il legislatore nazionale ed europeo, predisporre misure di contrasto alle delocalizzazioni, come del resto evidenziato anche dalla scarsa produzione normativa, al riguardo, sviluppatasi a livello comparatistico, nei paesi ove vigono i medesimi principi.

In tale ottica verrà esaminata anche la c.d. loi Florange (n. 384 del 2014) dell’ordinamento francese, la quale prevede che le grandi imprese (e i gruppi) con oltre 1.000 dipendenti, ove decidano di cessare l’attività produttiva, sono obbligate ad individuare un acquirente per il sito produttivo dismesso, a tutela dell’occupazione.

8 giugno 2023

Ore 15:00

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