“Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare” (Seneca)
Abbiamo definito il risparmio, come il reddito non immediatamente speso ma destinato ai futuri consumi, e lo abbiamo classicamente suddiviso in Amministrato, Gestito e Previdenziale in base alle tipologie di investimento, ai diversi regimi fiscali e, soprattutto, alle diverse finalità perseguite.
Già perché è lo scopo che impone le scelte o dovrebbe suggerirle: il fine giustifica i mezzi, ma i mezzi conseguono il fine solo se idonei e correttamente utilizzati.
In poche parole: sappiamo dove andare? come andare? quando andare?
Parliamone!
Nel presupposto che ciascuno conosca i propri sogni e le proprie esigenze e tenda al loro soddisfacimento sulla base delle priorità riconosciute, proviamo a scegliere Noi dove andare, tracciando una rotta condivisa, e scegliendo il naviglio più adatto alla nostre capacità nautiche ed al mare che incontreremo…
Il risparmio amministrato, le tipologie degli investimenti
Come detto, il Risparmio Amministrato, investe principalmente in:
- Conti Correnti e relativa liquidità;
- Obbligazioni , nelle diverse tipologie dei titoli di debito ammessi;
- Azioni , anch’esse nelle varie tipologie ammesse;
- Altre operazioni previste della normativa vigente.
Il risparmio amministrato, investire nel conto corrente bancario
Semplice o di corrispondenza a seconda della esigibilità immediata o meno delle somme ivi depositate, esso è un recipiente contabile destinato a ricevere i flussi reddituali canalizzati e coprire le domiciliazioni delle utenze e dei pagamenti vari del quotidiano. Considerato una forma di deposito e quindi riconosciuto meritevole di tutelato in sede costituzionale, fruisce concretamente della copertura del Fondo Interbancario di garanzia dei depositi; benché la direttiva europea (2014/59) con validità 01/01/2016, abbia significativamente riformato le procedure applicabili in caso di default bancario, limitando la portata dell’intervento pubblico a tutela dei clienti e delle banche.
Oggi il rischio viene spalmato sugli azionisti, su talune categorie di obbligazionisti e, appunto, sui titolari di conto e titoli nominativi, con copertura pari ad euro 100.000 per codice fiscale.
Ciò detto, il punto viene a spostarsi sull’effettiva portata di tale copertura: analizzeremo meglio questa problematica nei prossimi appuntamenti, chiarendo cos’è il Fondo, come si compone e con gli apporti di quali soggetti, l’ammontare delle somme messe a disposizione etc…
Il risparmio amministrato, investire in obbligazioni
La obbligazione: strumento finanziario finalizzato alla raccolta di nuova liquidità da parte degli emittenti/debitori pubblici e privati per lo svolgimento della normale attività economica, si concretizza nell’impegno contrattuale di restituire il capitale ricevuto a scadenza prefissata agli investitori/sottoscrittori, contro il pagamento periodico di cedole di interesse, ove pattuito. Questa definizione prefissa i dati fondamentali di questa “cambiale” il cui presupposto è il trasferimento di una disponibilità temporanea di denaro a fronte del pagamento di un canone (le cedole appunto), variamente diversificata secondo le seguenti caratteristiche:
- Obbligazione a tasso Fisso e/o variabile a seconda delle modalità di stacco e del calcolo della cedola;
- Obbligazione Zero Coupon dove la cedola viene contabilizzata come la differenza tra il capitale investito e quello poi rimborsato;
- Obbligazione callable emessa con la facoltà di rimborso anticipato;
- Obbligazione strutturata correlata ad una attività economica sottostante;
- Obbligazione subordinata particolarmente sottoposta all’andamento economico dell’emittente ed alle forche caudine della nuova direttiva europea del Bail In;
- Rendita Perpetua ossia lo strumento finanziario privo di scadenza a fronte di una erogazione perpetua di un cedola.
Con casistica a parte citiamo, per importanza e diffusione, i cd “Titoli di Stato” nelle varie tipologie (Bot, BTP, CCT etc) in cui il debitore/emittente è un Ente Nazionale (lo Stato) od anche Sovranazionale (IBRD etc.).
Il risparmio amministrato, investire in azioni
Laazione come quota di partecipazione al capitale di una società: i titolari azionisti sono proprietari dei mattoncini minimi di partecipazione al capitale azionario e percettori di un dividendo, quale quota di partecipazione agli utili societari da questa distribuiti. A secondo del regime di circolazione ed in rapporto ai diritti attribuiti si distinguono azioni nominative/proprietario ed al portatore/possessore:
- azioni Ordinarie con diritti economici (dividendo) e di partecipazione (assemblea soci);
- azioni di Risparmio con diritti solo economici (dividendo maggiorato ma senza partecipazione al voto assembleare;
- Azioni privilegiate;
- Azioni a voto limitato.
Oltre tali strumenti finanziari citiamo non esaustivamente il cd “Conto Deposito” ed anche, per diffusione e vasto utilizzo, il “Pronti contro termine”, operazione finanziaria di breve termine, usualmente con durata 1/3 mesi e max 12 mesi, che si caratterizza per la predeterminazione del prezzo di riacquisto di una partita di titoli obbligazionari ceduta dal venditore (la Banca) al sottoscrittore/acquirente (il cliente); sostanzialmente il sottoscrittore presta denaro alla Banca che in cambio gli vende Titoli obbligazionari con l’obbligo di riacquisto a termine: qui l’utile viene rappresentato dalla maggiorazione nel prezzo di riacquisto.
Definite le caratteristiche, l’operatività e gli strumenti finanziari del cd “Risparmio Amministrato” passiamo a definire gli strumenti e le caratteristiche del cd “Risparmio Gestito” e, successivamente anche del “Risparmio Previdenziale”.
Grazie per l’attenzione, saluti ed alla prossima!
Santino Castronovo