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L’odore di fritto o arrosto è intollerabile e disturba vicini e condomini? E’ reato

L’odore di fritto o arrosto disturba vicini e condomini? Se supera la normale tollerabilità diventa reato

Il codice penale prevede all’art 647 il reato di “getto pericoloso di cose”. La norma punisce chiunque “getta o versa, in un luogo di pubblico transito o in un luogo privato ma di comune o di altrui uso, cose atte a offendere o imbrattare o molestare persone, ovvero, nei casi non consentiti dalla legge, provoca emissioni di gas, di vapori o di fumo, atti a cagionare tali effetti”.

Proprio la seconda parte della nozione ha riguardo ad eventuali emissioni potenzialmente moleste o nocive. Se è indubbio che la dispersione di gas o fumi intrinsecamente dannosi integri la fattispecie (si pensi al gas metano) si dubita della sua estensibilità a emissioni più comuni e tendenzialmente meno pericolose.

La posizione della Cassazione: anche gli odori “da cucina” possono integrare il reato

La Corte di Cassazione, con una recente sentenza, ha stabilito che il reato in oggetto può essere integrato anche dai semplici odori da cucina. Perché ricorra la fattispecie è tuttavia necessario che l’emissione superi la soglia della “normale tollerabilità” e causi quindi un disturbo, un danno o una molestia concreta.

Ad esempio, non sarà passibile di sanzione penale la persona che occasionalmente cucini disperdendo i relativi odori. Ben più problematica sarà ad esempio l’eventualità in cui alcuno si serva continuamente e sistematicamente di un grill (o di una friggitrice), i cui odori continui e penetranti disturbino i vicini di casa o gli inquilini del condominio, impregnando vestiti, pareti e suppellettili. In questo caso, il reato si concretizzerebbe e il soggetto attivo sarebbe passibile di sanzione penale.

La soglia della normale tollerabilità, in ogni caso, è valutata dal giudice: spetterà quindi al magistrato tracciare una linea di demarcazione: a questi fini, egli potrà evocare d’ufficio una consulenza tecnica specialistica e ascoltare le testimonianze degli altri abitanti della zona.

All’esito di queste evidenze, valuterà se l’emissione rientra nell’area di immunità della normale tollerabilità o ne esorbita, aprendo la strada alla sanzione penale.

Davide Gambetta

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