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Mafia capitale: ok al licenziamento dell’ex dipendente, legittimo l’uso intercettazioni

Roma, 16 mag. – È stato dichiarato legittimo il licenziamento della ex quadro di Eur Spa Clelia Logorelli accusata di corruzione nell’ambito dell’inchiesta su “Mafia capitale”. Secondo l’accusa la donna avrebbe compiuto atti contrari ai suoi doveri d’ufficio ricevendo mensilmente 2.500 euro. A versare la tangente, secondo l’accusa, Salvatore Buzzi già amministratore della cooperativa “29 Giugno”. Il tribunale del lavoro ha respinto il ricorso presentato dalla donna licenziata il 18 aprile 2016 che chiedeva di essere reintegrata nel posto di lavoro e di condannare Eur Spa a un risarcimento. Secondo la società «la gravità dei fatti già emersi nel procedimento penale appare da ledere irrimediabilmente il rapporto fiduciario sottostante al rapporto lavorativo».

Il giudice con il provvedimento di rigetto ha riconosciuto la legittimità del licenziamento risultando «pacifico che il giudice di merito possa utilizzare anche prove raccolte in diverso giudizio fra le stesse ed anche altre partii, anche al fine di attribuire loro valore di prova esclusiva».

Nel decreto di rigetto si osserva che «non risulta contestata alla lavoratrice la pendenza del procedimento penale in quanto tale ma fatti accertati da pubblici ufficiali, oggetto di verifica da parte del gip , sia da parte del tribunale del Riesame». Il giudice ha riconosciuto così la legittimità del provvedimento anche in relazione alle intercettazioni relative al processo “Mafia Capitale”. Si accoglie così l’osservazione avanzata dalla difesa di Eur Spa, rappresentata dall’avvocato Valerio Porchera, che «non emerge alcuna preclusione per Eur spa all’uso delle ordinanze di custodia cautelare e delle intercettazioni ambientali e telefoniche poste a base di tali provvedimenti, non risultando previsioni normative che limitino il potere disciplinare del datore di lavoro ai casi in cui i fatti contestabili siano dallo stesso direttamente accertati» .

(Rre/AdnKronos)

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