Roma, 4 set. – Il ministero della Giustizia precisa che ”la necessità di rinnovare il dibattimento in caso di appello del pm contro una sentenza fondata su prove testimoniali discende da una consolidata giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, ampiamente recepita dalla Corte di Cassazione già prima della modifica legislativa dello scorso luglio, che ha semplicemente adeguato la formulazione della norma. Non vi è stato perciò alcun imprevedibile rallentamento del processo a seguito dell’entrata in vigore della recente riforma”.
Così in una nota il ministero in riferimento alla decisione della Corte d’appello di Firenze che questa mattina, nell’ambito del processo per la strage del Rapido 904 che vede il capo di Cosa Nostra Totò Riina come unico imputato, ne ha stabilito il rinvio.
Il processo d’appello è stato rinviato a data da destinarsi per consentire il completo svolgimento della nuova istruttoria. L’attuale collegio giudicante non avrebbe, infatti, potuto portare avanti l’istruttoria dato l’imminente pensionamento del presidente della Corte Salvatore Giardina a fine ottobre.
(Stg/AdnKronos)