Essere mamma e avvocato ora ha un vantaggio in più.
Cassa Forense ha pubblicato una serie di bandi di assistenza per l’erogazione di contributi in favore dei genitori avvocati che abbiano figli all’asilo, alla scuola superiore o all’università.
Ecco cosa prevede il bando per i figli degli avvocati iscritti al primo anno della scuola secondaria superiore.
Mamme avvocato: il bando pubblicato da Cassa Forense
Cassa Forense ha pubblicato un bando di assistenza per l’assegnazione di un contributo di mille euro in favore degli avvocati con figli che, per la prima volta, frequentino nell’anno scolastico 2017/2018 il primo anno della scuola secondaria superiore. Il contributo è erogato in unica soluzione per ciascun figlio. Il bando erogherà contributi fino allo stanziamento 500 mila euro.
Mamme avvocato: requisiti per l’ammissione al contributo
Il contributo è erogato a uno solo dei genitori, anche se richiesto da entrambi. I requisiti prevedono che il richiedente:
- essere in regola con le prescritte comunicazioni reddituali alla Cassa;
- aver dichiarato nel Mod.5/2017 un reddito professionale inferiore ad € 40.000,00.
Mamme avvocato: come presentare la domanda
La domanda per l’assegnazione del contributo, sottoscritta dal richiedente, deve essere inviata entro il 31 ottobre 2017, a pena di inammissibilità, esclusivamente a mezzo PEC dedicata (bandi@cert.cassaforense.it). Per la presentazione della domanda deve essere utilizzato il modulo pubblicato sul sito internet www.cassaforense.it.
Al modulo, debitamente compilato, deve essere allegata la seguente documentazione:
a) copia del certificato rilasciato dall’istituto scolastico attestante che il figlio, per la prima volta, frequenti nell’anno 2017/2018 il primo anno della scuola secondaria superiore ovvero autocertificazione;
b) copia di un documento di identità del richiedente;
c) eventuale copia della sentenza di separazione ovvero autocertificazione.
Mamme avvocato: graduatoria per il contributo
Il contributo è erogato fino al raggiungimento dell’importo di 500 mila euro. La graduatoria sarà inversamente proporzionale all’importo risultante dalla somma del reddito imponibile del beneficiario e del 50% di quello dell’altro genitore coniugato non legalmente separato, o convivente, prodotti nell’anno 2016 (dichiarazione 2017).
In caso di parità di reddito, la precedenza è determinata dal numero di figli minori e, in caso di ulteriore parità, dalla minore età anagrafica del richiedente.
Qui: borsa di studio per i figli universitari.
Qui: mille euro per i figli all’asilo.
Livia Carnevale