È scomparso oggi a Napoli, dopo una lunga malattia, l’avvocato Maurizio De Tilla, decano dell’avvocatura italiana e protagonista di importanti battaglie.
Napoletano, settantasei anni di cui cinquanta con la toga, De Tilla ha nel tempo ricoperto numerose cariche di rappresentanza della categoria forense: presidente dell’Ordine degli avvocati di Napoli, presidente della Federazione degli ordini d’Europa, Presidente dell’ora, presidente della Cassa nazionale di previdenza forense, incarico svolto in contemporanea con l’elezione alla guida dell’Adepp (Associazione degli Enti previdenziali privati e privatizzati). Dal 2013 era al vertice dell’Anai (Associazione nazionale avvocati italiani), organismo nato con «l’obiettivo di difendere i valori morali e civili della professione forense, nonché l’indipendenza e la dignità dell’avvocato, lottando contro quei provvedimenti legislativi che saranno ritenuti inadeguati e dannosi».
Fra le battaglie in difesa dell’avvocatura, De Tilla fu tra i promotori, nel 2006, di quella contro le liberalizzazioni volute dall’allora ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani, provvedimenti che portarono all’abolizione delle tariffe minime professionali.
Numerosi i messaggi di cordoglio che provengono dal mondo delle professioni e della politica. Il guardasigilli Andrea Orlando ricorda per l’avvocato campano come un «appassionato e intelligente attivista per la difesa della dignità della professione forense. Ci mancherà il suo impegno». Nella sua attività di rappresentanza dell’avvocatura, ricorda il Ministro, «è stato un importante interlocutore per chiunque si sia approcciato al sistema giustizia».
A nome del mondo forense, il presidente del Cnf Andrea Mascherin manifesta una profonda «connessione affettiva» col modo di intendere la professione del grande avvocato partenopeo. «Tra le sue tante battaglie – sottolinea Mascherin – Maurizio ne ha sempre tenuta una in cima ad ogni possibile agenda: rafforzare il rilievo dell’avvocatura in Costituzione. Un obiettivo giusto e ambizioso, che non a caso il Cnf ha indicato come prioritario all’inaugurazione dell’anno giudiziario, e che si continuerà a perseguire con determinazione».
Parole accorate anche da Gigi Pansini, segretario dell’ANF. «Ci addolora dover porgere l’ultimo saluto all’avvocato Maurizio De Tilla. Lo salutiamo con grande affetto, ricordandone il sincero ‘attaccamento alla maglia’, ovvero a quella toga che ha indossato per decenni, e l’impegno profuso nella rappresentanza degli Avvocati, di cui ha sempre voluto preservare i valori di moralità, civiltà e indipendenza».
Si unisce al cordoglio ma senza rinunciare vecchie polemiche, anche Valentina Restaino di MGA, che in un post su Facebook scrive « Dispiace, perché era simpatico e intelligente, conoscitore dell’arte della retorica e dell’affabulazione delle platee.Nel cordoglio generale però va ricordato anche che, insieme ad altri che menzionerò quando passeranno a miglior vita, sotto il suo regno e complice la sua volontà politica, è stata voluta la mattanza forense della nuova legge professionale».
(Amer)