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Orlando: due istanze su tre dell’ANM sono state soddisfatte

Milano, 28 gen.  – Dopo un incontro a Palazzo Chigi, alla presenza anche dell’allora premier Matteo Renzi, con al centro “tre questioni”, “due sono state risolte nella direzione che era stata richiesta dall’Anm”. Lo ha sottolineato il ministro della Giustizia Andrea Orlando, rispondendo alle domande dei cronisti a margine dell’inaugurazione dell’anno giudiziario milanese, dopo la provocazione del presidente dell’Anm Piercamillo Davigo che al guardasigilli ha pubblicamente chiesto se intende essere ricordato come “quello che ha provato a violare” l’indipendenza della magistratura.

Nell’incontro “di Palazzo Chigi, che riguardava un altro esecutivo e non solo il Ministero della giustizia, essendo interessate anche altre magistrature” quindi implicava “il consenso e il concerto della Presidenza del Consiglio dei Ministri – ha chiarito il ministro – noi ci confrontammo su tre punti: la questione della pensione, la questione degli organici del personale amministrativo e la questione della maturazione del periodo minimo per chiedere il trasferimento per i magistrati alla prima nomina”.

Su tre questioni, ha aggiunto, “due sono state risolte nella direzione che era stata richiesta dall’Anm. E’ stato presentato un emendamento su quest’ultimo punto – ha proseguito il ministro – a firma del Governo, per riportare a tre anni la legittimazione minima per chiedere il trasferimento; quando ci siamo incontrati, il concorso riguardava 1000 unità, adesso ne riguarderà 2000 di reclutamento del personale amministrativo, a queste vanno aggiunte 1820 mobilità del personale dalle altre amministrazioni per un totale, al momento, di 3600 unita’, ma arriveremo a 5100 unita’ alla fine dell’anno”.

Dei tre punti, ha ribadito Orlando, “su due c’è stata la soddisfazione dell’Anm”. Il fatto che sulla terza non si sia arrivati a un punto di incontro, ha concluso, “non mi pare giustifichi l’accusa che e’ stata a me rivolta, al Governo e al legislatore, e devo dire anche agli organi di garanzia, perché oggi non e’ stata sollevata soltanto una questione che riguarda una scelta di carattere politico ma e’ stata sollecitata una questione che riguarda la costituzionalità di questa norma”.

(Afe-Cri/AdnKronos)

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