La Suprema Corte torna ad occuparsi di conflittuali vicende familiari e, dopo aver sanzionato genitori separati assenti e inadempienti nei confronti della prole, con la sentenza – condanna un padre troppo presente!
Il fatto
Inosservanza delle disposizioni del giudice, per non essersi attenuto ai giorni e agli orari stabiliti ed insistenza nel voler imporre la propria presenza al figlio. Queste le accuse mosse ad un uomo, padre separato, condannato per stalking.
La parola alla Cassazione
La condanna è stata confermata dai Giudici della Suprema Corte, i quali hanno ritenuto sussistente il grave reato di stalking sulla base di una serie di elementi emersi chiaramente nel corso del giudizio. Gli Ermellini confermano in toto l’impianto persecutorio a carico del milanese nonostante le testimonianze sul suo “disinteresse a riallacciare il rapporto con l’ex moglie”.
Decisiva, infatti, la prova sugli effetti negativi della condotta insistente dell’uomo in termini di abitudini di vita e di disagio psicologico. Come riportato in sentenza “la Corte distrettuale ha puntualmente dato atto che lo stato psicologico alterato del minore aveva alla base numerose cause genetiche, ma anche ha rilevato come la situazione si sia aggravata in diretta dipendenza della condotta posta in essere dal padre, siccome appurato da specialista che aveva in cura il minore sin dall’avvio della procedura di separazione coniugale”.
Domenica Maria Formica