Shopping Cart

Passo falso di Borriello in Cassazione: si può parlare dei suoi flirt

 

 

Passo falso di Borriello in Cassazione: si può parlare dei suoi flirt

A leggere il suo nome si potrebbe pensare alle funamboliche realizzazioni che il centravanti napoletano sta perpetrando ai danni degli avversari, dall’inizio della stagione in terra sarda. Alla sua seconda giovinezza, a soli 34 anni ed al ritrovato (perso un po’ per strada negli anni scorsi) fiuto con il goal. O magari alla famosa scommessa di inizio stagione, fatta con l’altro grande bomber (del passato), Bobo Vieri, che dalle calde spiagge delle Baleari lo scorso agosto lo ha sfidato senza troppi fronzoli: “Marco, in bocca al lupo per la tua nuova avventura al Cagliari. Facciamo una scommessa? Se farai più di 15 gol, la prossima estate ti pago io le vacanze”.
E Marco sinora è arrivato a quota 10 in campionato, replicando ai recenti complimenti dell’amico con: “Grazie bomber! Veramente sono 14 quelli ufficiali, quindi ne manca uno: 10 in campionato, 4 in Coppa Italia. Se la matematica non è un’opinione…”. Ed infatti la matematica non è un’opinione, almeno per gli almanacchi e le statistiche. In campo, però, soprattutto su quello variopinto della Corte di Cassazione, è tutta un’altra storia.

Bomber, non solo in campo

Se sei un personaggio noto del mondo del calcio, in effetti, è lecito che un giornale parli anche della tua vita privata. Con questa motivazione la Quinta sezione penale della Corte di Cassazione ha respinto il ricorso del bomber in forza al Cagliari, contro “Il Fatto Quotidiano”, che l’attaccante aveva querelato per un articolo a suo dire denigratorio.

Nell’articolo incriminato, in effetti, il giornale definì il centravanti rossoblù “bomber virtuale: non in campo ma tra le lenzuola. Per lui a gennaio c’è sempre mercato”, con rifermento alle sue famose avventure galanti e al fatto che l’atleta era spesso oggetto di compravendita, soprattutto durante le varie finestre di calciomercato. E sul suo curriculum aggiunse: “da fare invidia, se non a Messi, perlomeno a Rocco Siffredi”.
Tali esternazioni mandarono su tutte le furie l’attaccante napoletano, che decise, appunto, di querelare il quotidiano. Ma la Cassazione ha dato torto proprio al giocatore, confermando il proscioglimento del giornale emerso al termine del processo di primo grado e in quello di appello.

La decisione della Suprema Corte

In effetti, la Suprema Corte afferma che “la rilevanza pubblica delle notizie è stata erroneamente contestata” dal bomber. E prosegue “Borriello è un noto calciatore, personaggio pubblico fatto oggetto di attenzione dagli amanti del calcio; inoltre egli stesso si è esposto sui media col racconto delle sue vicende personali, ulteriormente amplificate dai resoconti delle donne con cui aveva intrattenuto relazioni”. In tale contesto, seguitano i giudici, con un velato senso dell’humor, “non può revocarsi in dubbio che interessino al pubblico le sue qualità sportive, la considerazione in cui è stato tenuto dai dirigenti delle squadre di calcio in cui ha militato, la serietà e l’impegno con cui adempie agli obblighi connessi alla posizione occupata, nonchè il rispetto, da parte sua, delle regole della professione”.
Ne consegue che Borriello, conclude il verdetto della Quinta sezione penale, “non può pretendere l’oblio su fatti qualificanti della sua vita calcistica, quali la squalifica per doping o l’estemporaneo comparire sui campi di calcio, e non può pretendere il silenzio sulle espressioni da lui utilizzate nel corso di interviste volontariamente rilasciate”.
Insomma, per l’attaccante del Cagliari, che tante maglie ha cambiato ( in campo e subito fuori dalle lenzuola) vestendo anche quella della nazionale, deve rassegnarsi al fatto che giornali e media possono parlare delle sue vicende personali e calcistiche, soprattutto perché oltre a essere un personaggio conosciuto è stato proprio lui a rendere noti tanti fatti suoi, flirt compresi, tra i quali quello con Belen. Magari la vacanza con l’amico Bobo renderà più amara questa rocambolesca decisione. Forza Marco, ancora pochi goal.

Mariano Fergola

Ultimi articoli

I LICENZIAMENTI COLLETTIVI NEL DIALOGO DELLE ALTE CORTI
I LICENZIAMENTI COLLETTIVI NEL DIALOGO DELLE ALTE CORTI
IL SALARIO MINIMO GARANTITO: TRA SPERANZE, UTOPIE E REALTÀ
AI Act. Rischi e prospettive sui diritti fondamentali.

Formazione Professionale per Avvocati
P.Iva: 07003550824

Privacy Policy | Cookie Policy

Partner