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Processo penale si arresta per una notifica tardiva: dopo oltre 7 anni di indagini 37 imputati ad un passo dalla prescrizione

La tardiva notifica via posta di un atto giudiziario può impedire l’avvio del processo penale e, ricorrendone i presupposti, può anche determinarne la prescrizione.

Questo ci insegna quanto accaduto la scorsa settimana nel contesto di una causa penale per  truffa in materia assicurativa che ad un passo dal dibattimento è stata sospesa e rinviata al 22 febbraio 2017. La truffa in questione consisteva nel simulare sinistri per ottenere rimborsi gonfiati dalle assicurazioni vittime del raggiro. Le relative indagini avevano coinvolto ben 37 persone di Alessandria, Novi e Novese che oggi possono concretamente sperare anche nella prescrizione del reato contestato .

Era stata la compagnia assicurativa Allianz a segnalare alle autorità le anomalie riscontrate nei sinistri e ad essa si erano via via accodate altre società del settore. I carabinieri avevano scoperto un raggiro fantasioso consistente nell’uso di gessi o altri marchingegni grafici per rendere visibili sulle carrozzerie delle auto danni o ammaccature che spesso non esistevano completamente. Il raggiro aveva fruttato, in alcuni casi, risarcimenti fino a 120 mila euro ed aveva coinvolto il “creativo” titolare di una carrozzeria di Basaluzzo, in provincia di Alessandria. Il soggetto, dapprima considerato l’unico responsabile, era in realtà uno dei 37 soggetti interessati dalle indagini e imputati.

Nella vicenda è intervenuto, però, il ritardo del servizio postale nella notifica di un atto giudiziario. La tardivamail-1707817 notifica, pur avendo riguardato uno solo degli imputati, ha determinato l’arresto del processo che, dopo anni di indagini, era giunto finalmente alla fase dell’avvio del dibattimento. Le indagini avevano infatti preso il via nel 2012 ed erano attinenti a fatti risalenti a periodi ancora precedenti, addirittura risalenti al 2008. Poiché,  ex art. 157 del c.p. come modificato dalla L. 251/2005 (la cosiddetta ex – Cirielli), la prescrizione del reato si perfeziona con il decorso massimo di 7 anni e mezzo dai fatti ed i primi, in questo caso, sembrano appunto risalire al 2008 c’è la concreta possibilità che i 37 imputati possano farla franca. E magari spedire una letterina di ringraziamento…

Rosy Abruzzo

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