Il Tar del Friuli Venezia Giulia ha bocciato la cosiddetta ordinanza antibivacco emessa nei mesi scorsi dal Comune di Trieste per sanzionare chi si fosse trovato a dormire all’aperto nei dintorni della stazione centrale. Il Tribunale amministrativo si è espresso in seguito al ricorso presentato da un richiedente asilo pakistano, Nawaz Shah, trovato a dormire all’aperto e per questo sanzionato dalla polizia municipale con alcune decine di euro, sulla base dell’ordinanza che fino al 15 novembre scorso vietava «lo stazionamento all’aperto, la consumazione di alimenti e bevande e la collocazione di materiale su suolo pubblico».
Il richiedente asilo si è rivolto agli avvocati Stefania Bearzi, Caterina Bove, Alessandra Fantin e Dora Zappia, che lo hanno assitito nella sua battaglia davanti al giudice amministrativo che ha portato all’annullamento della discussa voluta dal sindaco Roberto Dipiazza. Il provvedimento «antibivacco», spiega il Tribunale amministrativo triestino, è illegittimo perché la legge consente al sindaco di intervenire con «provvedimenti extra ordinem» al solo fine «di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana» che non possano essere affrontati con gli strumenti ordinari. Il Tribunale ha inoltre condannato il ministero dell’Interno a rifondere al ricorrente le spese di giudizio, liquidate con 1.000 euro.
(clicca qui per leggere la sentenza)
(Amer)