“Buffoni, venduti, servi della gleba”. Fra spintoni e offese gratuite, l’accoglienza dei giornalisti alla festa nazionale del Movimento5stelle è stata tutt’altro che amichevole. All’arrivo del Sindaco di Roma, Virginia Raggi, i cronisti sono stati letteralmente assaliti da alcuni attivisti del movimento, e si è registrato anche uno schiaffo nei confronti di un giornalista del “Fatto quotidiano” che stava provando a fare alcune domande al primo cittadino romano.
“Corridoio attivisti, allontanate i giornalisti”, gridavano inferociti i sostenitori del M5s, insultando i rappresentanti della stampa: “Dovete raccontare la verità, mafiosi, buffoni, corrotti”. Poi qualcuno ha cominciato anche a spingere i cineoperatori che filmavano l’arrivo della Raggi. L’aggressività dei militanti del Movimento, peraltro, non ha risparmiato neanche il nostro giornale, la cui bacheca di Facebook è stata letteralmente inondata di insulti perché abbiamo osato pubblicare un articolo in cui mettevamo in evidenza come il contratto che il direttorio dei 5 stelle pretende di far firmare ai suoi eletti sia un’assurdità giuridica.
Italia 5 stelle, spintoni e insulti ai giornalisti mentre arriva Raggi. M5s Sicilia: “Prendiamo le distanze” https://t.co/hrOD5jyOSI
— Il Fatto Quotidiano (@fattoquotidiano) 25 settembre 2016
Così, dopo i fatti di Palermo, solamente l’ultimo episodio di una serie di eventi a danno degli operatori dell’informazione, l’Ordine nazionale dei giornalisti ha dato mandato all’avvocato Nino Caleca perché si metta a disposizione dei colleghi che intendono perseguire i responsabili delle aggressioni fisiche e verbali avvenute ieri.
A lungo, l’Ordine si è limitato a diffondere comunicati di protesta, ancor prima della infelice idea delle liste di proscrizione che, già allora, ricordavano momenti rivelatisi tragici per la democrazia nel Paese. Il risultato è che non solo militanti, ma anche esponenti del M5S, hanno ritenuto che quelle fossero le parole d’un momento e, in un crescendo, ora si tenta di intimidire, anche con la violenza fisica, chiunque osi fare cronache non gradite al M5S.
“L’Ordine non sottovaluta, ed ha apprezzato anzi, la pronta presa di distanze fatta da due deputati regionali, presenti a Palermo, e la successiva dichiarazione congiunta dei gruppi parlamentari del M5S. Ma deve registrare, con rammarico, che anche dopo questi interventi, da parte del leader del Movimento sono venute affermazioni pubbliche che non servono a ristabilire un clima civile, ma rischiano di creare una situazione sulla quale poi, è facile prevederlo, saranno versate lacrime ipocrite.
Predicare odio, tentando di mascherarlo con l’ironia, non produce mai risultati positivi per alcuno: eccita gli animi, arma le mani dei meno stabili, non offre alcun contributo al ristabilimento di un clima civile nel Paese.
Se da parte di giornalisti ci sono comportamenti ritenuti lesivi dei diritti del Movimento e dei suoi militanti esistono strumenti che consentono di richiamare al rispetto dei doveri deontologici.
L’Ordine ha dimostrato di saperlo e volerlo fare, quando è stato diffuso un video che ipotizzava cose non vere a carico di Virginia Raggi e, ancora, quando si innescò una polemica sulla condizioni igieniche di Roma, diffondendo foto di altri momenti e realtà. L’Ordine non si sottrarrà ad esercitare il suo dovere, davanti a casi specifici che verranno segnalati. Ma non può accettare, ricordando quali frutti la predicazione dell’odio ha prodotto in passato, che si continui ad alimentare un clima che non giova ad alcuno.
L’avvocato Caleca ha avuto l’incarico di prendere contatto con le Forze dell’Ordine e con la magistratura perché, con l’ausilio dei filmati e delle registrazioni, vengano identificati tutti i responsabili dell’accaduto e i loro istigatori, nei confronti dei quali verranno avviate azioni legali in sede penale e civile”.
(Questo sopra riportato è il comunicato apparso stamani sul sito dell’Ordine nazionale dei giornalisti).
Palermo, spinte e insulti ai giornalisti alla festa del Movimento 5 stelle https://t.co/4570arOL9D
— Repubblica Palermo (@rep_palermo) 25 settembre 2016
Marco Capone