Shopping Cart

Stop ai ristoranti sul Naviglio Pavese. Consiglio di Stato: gli spazi vanno messi a gara

Niente ristoranti sul Naviglio Pavese. Con tre stringatissime sentenze il Consiglio di Stato cambia il paesaggio urbano di Milano. Dopo un contenzioso che si è trascinato per oltre dieci anni, i giudici di Palazzo Spada costringono il Comune a correre ai ripari per evitare di dover rinunciare ad uno dei luoghi simbolo della vita milanese, reso unico proprio dalle chiatte che ospitano bar e ristoranti. Recentemente Marco Misiroli ne aveva fatto il rifugio intimista del protagonista di Atti osceni in luogo privato (Feltrinelli editore), contrappunto meneghino alla Rive Gauche. Un “luogo jazz” che, velandosi di nebbie, disvela il suo racconto.

Ma non tanto di letteratura e atmosfere hanno ragionato alla Sesta Sezione del Consiglio di Stato, quanto piuttosto di demanio e concessioni. «Lo spazio acqueo occupato dal barcone costituisce un bene demaniale economicamente contendibile, il quale può essere dato in concessione ai privati, a scopi imprenditoriali, solo all’esito di una procedura comparativa ad evidenza pubblica», hanno osservato i giudici amministrativi. E, aggiungono, si tratta di princìpi che si applicano anche a materie diverse dagli appalti, essendo sufficiente che si tratti di attività suscettibile di apprezzamento in termini economici. «Pertanto, i detti principi sono applicabili anche alle concessioni di beni pubblici, atteso che la sottoposizione ai principi di evidenza trova il suo presupposto sufficiente nella circostanza che con la concessione di area demaniale marittima si fornisce (come nella specie) un’occasione di guadagno a soggetti operanti sul mercato. Va aggiunto che chi occupa abusivamente il bene demaniale, anche nel caso in cui l’occupazione abusiva si protragga da anni, non può vantare alcuna aspettativa giuridicamente rilevante o alcun titolo preferenziale al rilascio della concessione, che può conseguire solo attraverso la procedura di gara».

Allo stato, dunque, le chiatte galleggianti che, tra via Ascanio Sforza e via Scoglio di Quarto, ospitano il Ristorante delle Molte, l’Old Camillo’s Pub e il Cristal Pub devono levare gli ormeggi dal Naviglio Pavese.

Gli uffici comunali, una volta incassato il colpo, sembra siano già al lavoro per studiare una soluzione per mettere a bando gli spazi demaniali occupati dai barconi.

(Amer)

Ultimi articoli

LA TORMENTATA DISCIPLINA DEI LICENZIAMENTI DEL JOBS ACT. I recenti interventi della Corte Costituzionale.
LAVORO, INTELLIGENZA ARTIFICIALE E DISCRIMINAZIONI
USO E ABUSO DELL’IA: LA RESPONSABILITA’ DA ALGORITMO.
Lavoro e Piattaforme