Stupidarium Iuris è l’esilarante gruppo Facebook dove, gli avvocati, con (auto)ironia ed intelligenza, si scambiano battute e storie quotidiane di “vita legale”.
Vestito scuro, borsa di pelle deformata dal peso dei codici, andatura lenta e espressione cupa. Nell’immaginario collettivo è probabilmente questa l’immagine tipica dell’avvocato. Ma davvero gli avvocati sono tutti tristi e seriosi? A leggere le perle di buonumore che regala Stupidarium Iuris sembrerebbe proprio di no.
La risata è trasversale e coinvolge tutti, dai giovani giuristi che hanno appena iniziato la pratica “forenze”, passando per rampanti avvocati iscritti al “gratuito padroncino” con clienti che «avvoca’ per ora grazie», fino ad arrivare ad anziani procuratori rimasti fermi al codice di procedura penale del 1988.
Gruppo Facebook nato cinque anni fa grazie all’idea dell’avv. Venera Miccichè ed al supporto dell’avv. Lucia Scala, Stupidarium Iuris conta oggi più di 5000 iscritti ai quali regala quotidianamente più di un sorriso. Chi ha a che fare con il mondo della giustizia sa che tra le aule di udienza, le cancellerie, gli studi, si entra in contatto con una variegata teoria di soggetti e le battute esilaranti ed episodi comici quindi aumentano in maniera esponenziale.
L’idea
Come nasce l’idea del gruppo? Ce lo spiega Venera, la “Presidenta”, come gioca a farsi chiamare:«nel gennaio del 2011, parlando con le mie colleghe nonchè amiche, tra cui Lucia Scala – quella che dopo alcuni anni è diventata “vicepresidenta”, ho avuto l’idea di creare il gruppo facebook Stupidarium Iuris, proprio uno stupidario che raccogliesse episodi divertenti ma inerenti esclusivamente la nostra professione. Era da un po’ che i miei clienti e quelli dei miei colleghi ci fornivano perle divertentissime, tanto che un giorno, parlando proprio con Lucia davanti al Palazzo di Giustizia di Palermo, ho detto: “Quasi quasi faccio un gruppo e ci divertiamo un po’!” Ho iscritto “d’ufficio” una cinquantina di colleghi del Foro di Palermo e così… è iniziata l’avventura.
Dopo tre anni ho preso una pausa da Facebook ed ho nominato amministratrice del gruppo Lucia che, per qualche mese mi ha egregiamente sostituita. Solo su sua insistenza sono rientrata, perché in effetti la gestione del gruppo, arrivato oggi a più di 5000 iscritti, non è semplice. Non potete immaginare quanta serietà c’è in giro!!!
Il gruppo è un’oasi spensierata, dalla quale vengono severamente banditi post seri e polemiche di qualsiasi tipo. Lì si ride spesso di gusto, a volte si sorride amaramente, ma è sufficiente che il post faccia un minimo sollevare gli angoli della bocca all’insù. Chi trasgredisce le regole viene ammonito e, se del caso, cacciato via dal gruppo. Se siamo lì da cinque anni senza avere mai avuto un attimo di crisi, vuol dire che la nostra formula ha funzionato. Ci costa del tempo, è vero. Ma vuoi mettere la soddisfazione di essere chiamata “Presidente” magari davanti a qualche vero presidente del Tribunale? Impagabile!»
Impagabili sono anche le perle che il gruppo regala. Terreno fertile è quello degli esami testimoniali. Vi sono testimoni sbadati, che non ricordano il nome della moglie e, quando il giudice chiede «ma lei come chiama sua moglie?», dicono di chiamarla “ehi!”, altri pavidi che affermano di essere scappati perché impauriti dalle sirene “spietate”, altri un po’ confusi che alla richiesta di rendere noto lo stato civile rispondono “cognato”.
Lucia, la “vicepresidenta”, moderatrice sempre presente e pronta a bacchettare i commentatori più “impegnati”, ci confida che concorda « sulla inspiegabile serietà che dobbiamo combattere…mamma mia!», chiedendosi «ma l’avvocato nasce triste e serioso, o lo diventa? ». Vi chiederete quali sono le sanzioni per i giuristi che trasgrediscono le regole, soddisfiamo subito la vostra curiosità: dapprima vi è un generico avvertimento ad evitare commenti seri, se la serieta’ permane arriva lo “sbampamento”, cancellazione immediata!
Il gruppo è al momento chiuso e riservato agli avvocati, ma Venera e Lucia non escludono, in futuro, di poter pubblicare un libro, uno scritto essoterico che possa far sorridere tutti, avvocati e no.
Maria Rosaria Pensabene