Dopo una prima battuta d’arresto dovuta al decreto monocratico emesso due settimane fa, è la Trans Adriatic Pipeline a spuntarla. Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso della Regione Puglia contro il ministero dell’Ambiente che chiedeva di bloccare l’espianto degli ulivi nell’area del cantiere del tunnel a San Foca sulla costa destinata all’approdo del contestassimo gasdotto Tap. I lavori ricominceranno, dunque.
Il ricorso della Regione, rappresentata e difesa dall’avvocato Mariano Alterio, è stato respinto con una sentenza emessa dopo la Camera di Consiglio del Tar che si è riunita ieri.
Il Tar ritiene che (clicca qui per leggere la sentenza) la «verifica finale di ottemperanza alle prescrizioni contenute nel decreto ministeriale n. 223/2014 (che ha definito positivamente la valutazione di impatto ambientale-Via- relativa al cosiddetto progetto Tap)» è di competenza del ministero dell’Ambiente, «trattandosi di opera dichiarata infrastruttura strategica, di preminente interesse per lo Stato», al quale spetta la «verifica in rapporto alle prescrizioni, contenute nel provvedimento di valutazione di impatto ambientale». In questo procedimento, invece, la regione Puglia è semplicemente «ente vigilante».
Sabrina Arnesano