Trump “disintegra” l’Obamacare: la Camera approva la riforma sanità, si attende voto del Senato
Appena insediatosi alla Casa Bianca, Trump ha messo subito in chiaro che avrebbe fatto di tutto per smantellare l’Obamacare, forse la vera grande riforma che suo predecessore è riuscito a lasciare agli Stati Uniti. E nonostante le resistenze emerse anche fra i repubblicani, il presidente è riuscito a ottenere l’appoggio strategico di alcuni membri del Congresso.
Lo scorso 4 maggio, la Camera dei rappresentanti ha votato a favore dell’abrogazione e sostituzione dell’Obamacare, la riforma sanitaria voluta da Barack Obama. Trump “disintegra” così il sistema sanitario precedente, anche se il provvedimento approvato costituisce una versione modificata di quella che era stata proposta e ritirata dal presidente Donald Trump, osteggiata da gran parte dei deputati repubblicani.
Trump “disintegra” l’Obamacare: ecco cosa cambia
Detta American health care act, la nuova legge passa ora al vaglio del Senato che potrebbe ulteriormente emendata. Varie le modifiche con cui la riforma è passata alla Camera. Innanzitutto, è previsto un taglio di 300 miliardi di dollari in dieci anni ai sussidi concessi dal governo federale a coloro i quali non ricevono un’assicurazione sanitaria attraverso il loro datore di lavoro e devono acquistarla individualmente.
Si tratta di una misura che va a discapito degli anziani e dei cittadini con un reddito basso. Mentre l’Obamacare disciplinava che i cittadini acquistassero un’assicurazione sanitaria e, viceversa, prevedeva una penale, la proposta dei repubblicani elimina questa regola.
Trump “disintegra” l’Obamacare: le preoccupazioni
Sono tanti gli analisti che avanzano preoccupazioni in merito: dovendo coprire un numero inferiore di persone, le compagnie d’assicurazione aumenterebbero i tassi e ciò scoraggerebbe altre persone ad acquistare un’assicurazione sanitaria. Il sistema sanitario vigente durante il governo Obama obbligava, tra l’altro, le compagnie assicurative a vendere polizze anche a persone con problemi di salute, senza applicare tassi assicurativi più alti.
Al contrario, la riforma di Trump dà ai singoli stati la possibilità di rinunciare alla clausola. Tuttavia, per aiutare gli stati a fornire assistenza a persone con malattie gravi, è stato stanziato un fondo di 138 milioni di dollari con l’obiettivo di bilanciare il rischio che numerose persone perdano l’assistenza. La mossa del governo Trump ha fatto sì che circa 30 membri del Congresso del Freedom Caucus, gruppo interno al Partito Repubblicano vicino al Tea Party, garantisse il proprio sostegno alla legge
In particolare, secondo alcune stime, 5 milioni di americani potrebbero perdere la copertura sanitaria. I Repubblicani vorrebbero risolvere le questioni con gli “high-risk pools”, programmi statali di copertura sanitaria per le persone con malattie gravi, come il cancro o il diabete i cui costi sono coperti dai fondi federali. Molti esperti però ritengono che questa sia una misura insufficiente ad arginare il problema.
Trump “disintegra” l’Obamacare: le reazioni
Fin da subito, centinaia di persone hanno protestato davanti al Congresso, mentre le organizzazioni che rappresentano i lavoratori della sanità e del settore medico hanno messo in guardia dai pericoli che la riforma porta con sé. Per comprendere cosa sarà realmente della riforma sanitaria negli Usa, bisognerà attendere almeno l’arrivo di giugno.
Eloisa Zerilli