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Turchia, stop alla proposta di legge sulle “spose bambine”

Turchia, stop alla proposta di legge sulle “spose bambine”: i fatti

Il governo turco fa dietrofront e annuncia di voler ritirare la legge che prevedeva la cancellazione della pena per gli stupratori che avevano commesso abusi su minori, nel caso avessero successivamente sposato la vittima.

Passata in prima lettura in Parlamento la scorsa settimana, la proposta di legge volta ad abolire la condanna dei responsabili di abusi sessuali nei confronti delle minorenni, aveva dato adito a una valanga di reazioni, suscitato proteste e manifestazioni in tutto il paese.

Sottoscritto da sei deputati del Partito della giustizia e dello sviluppo (AKP), il testo non è stato approvato in mancanza di 184 voti, vale a dire un terzo dei seggi dell’assemblea e per questo era stato rinviato a una seconda lettura.

Era stato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan a dare il primo segnale di titubanza, affermando di ritenere di pubblica utilità una risoluzione della questione che potesse tener conto delle critiche e delle proposte da parte di varie fette della società.

Ma continua a non vedersi la luce in fondo al tunnel, visto che, come annunciato dal primo ministro Binali Yildirim, la proposta di legge sarà rivalutata e rielaborata alla commissione Giustizia.

Intanto le donne turche continuano a insistere affinché la legge possa essere abolita una volta e per tutte. Le innumerevoli reazioni delle donne scese nelle strade di diverse città turche e le critiche dell’opposizione sembrano avere momentaneamente raggiunto l’obiettivo a breve termine.

Stupisce come a criticare la proposta non sono state solo le femministe o le donne che si riconoscono nell’ala kemalista della Turchia, ma anche alcuni circoli di donne simpatizzanti per l’Akp.

Stop alla proposta di legge sulle “spose bambine”: i dati

spose-bambina

Quello delle spose bambine è un fenomeno che rappresenta una delle principali piaghe della società turca. La legge fissa a 18 anni l’età per il matrimonio, e lo abbassa a 17 nel caso di permesso dei genitori.

Tuttavia, nella definizione del “minore” nella legislazione turca permane una sorta di contraddizione: se la Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia del 1989, di cui la Turchia è firmataria, vieta il matrimonio prima dei 18 anni, nel Codice civile l’età legale per il matrimonio è fissata a 17, e ancora, il Codice penale definisce “bambino o bambina” solo chi ha meno di 15 anni.

Queste le ragioni principali per le quali sono ancora tante, forse troppe, le minorenni che continuano a essere date in moglie prima del compimento della maggiore età, facendo sì che la Turchia si posizioni in pole position in Europa e terzo nel mondo per quanto riguarda il fenomeno delle “spose bambine”. Bisognerà comprendere se, in merito alla proposta di legge, il governo turco abbia o meno già fatto un dietrofront concreto: la partita è ancora tutta da giocare.

Eloisa Zerilli

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