Roma, 22 nov. – È complessivamente positivo il parere espresso dalla VII commissione del Consiglio Superiore della Magistratura al progetto del ministro della Giustizia di rideterminazione della pianta organica degli uffici giudicanti e requirenti di primo grado “con richiesta di accoglimento delle integrazioni che si considerano necessarie per la maggiore efficacia del progetto”. La delibera, relatori il presidente della VII commissione Claudio Galoppi e il consigliere Francesco Cananzi, sarà discussa domani nella seduta pomeridiana del plenum a cui parteciperà il ministro della Giustizia, Andrea Orlando.
La proposta ministeriale è stata inviata a luglio dal Csm a tutti i consigli giudiziari, che hanno sentito i dirigenti del Distretto e inviato le loro osservazioni al Consiglio superiore della magistratura. Il Consiglio Superiore della Magistratura, si legge nella delibera approvata dalla VII commissione all’unanimità, ritiene di dover evidenziare “che, all’interno di un contesto di sostanziale condivisibilità, si debba procedere, al fine di migliorare il funzionamento degli uffici e la risposta di giustizia, nella direzione prospettata di ulteriore rafforzamento della pianta organica degli uffici di primo grado”.
Le integrazioni proposte “si ricollegano alla esigenza di salvaguardare le seguenti priorità, con attenzione rivolta: agli uffici metropolitani che appaiono svolgere una funzione nevralgica in settori a forte specializzazione o a maggiore impatto sociale; ad alcuni uffici di più ridotte dimensioni, evitando che attraverso ulteriori contrazioni del loro organico si possa incidere negativamente sulla funzionalità dell’ufficio; alle aree geografiche dell’Italia centrale caratterizzate dalla maggiormente significativa incidenza dell’indicatore correttivo delle pendenze degli affari; alla piena funzionalità degli uffici giudiziari del sud Italia, soprattutto in considerazione della presenza della criminalità organizzata e del dato delle pendenze; agli uffici giudiziari interessati da significativi processi di accorpamento in attuazione della riforma della geografia giudiziaria”.
Il Consiglio Superiore della Magistratura auspica, inoltre, “che ogni eventuale variazione compensativa all’interno di ciascun distretto possa effettuarsi nei limiti in cui i Consigli giudiziari hanno prospettato tale possibilità, alla luce della loro conoscenza diretta dell’operatività dei singoli uffici”.
Rileva da ultimo il Csm che “le maggiori risorse di organico necessarie per dare attuazione alle integrazioni richieste potrebbero essere agevolmente recuperate dalla riduzione, a normativa primaria invariata, delle piante organiche dei magistrati distrettuali giudicanti e requirenti. Si osserva infatti che dai dati a disposizione di questo Consiglio, l’organico dei magistrati distrettuali registra una vacanza pressoché costante nel tempo pari a quasi il 50% della consistenza complessiva (attualmente 49 vacanze su 103 posti)”.
(Asc/AdnKronos)