La vita dei detenuti: l’associazione Antigone pubblica il rapporto “Torna il carcere”
Meno delitti, più persone in galera. Si lanciano gli allarmi sicurezza e crescono i detenuti. È quanto si evince da “Torna il carcere”, il 13esimo rapporto sulle condizioni di detenzione redatto dall’associazione Antigone. Negli ultimi sei mesi, il numero dei detenuti presenti negli istituti penitenziari d’Italia è aumentato di circa 1500 unità. Si è trattato di una crescita progressiva ma non lineare. Aumentata anche la percentuale degli stranieri in carcere che dal 33.2% della fine del 2015 è passato al 34.1%.
Tuttavia, i reati sono diminuiti in maniera notevole. Un decennio fa si ammazzava di più ma si finiva in galera due volte meno. Perché ai detenuti continuano ad aumentare? Sono tre le spiegazioni plausibili: tra il 2010 e 2014, c’è stata una grande attenzione pubblica sulle carceri e sul sovraffollamento; presenza diffusa di una percezione di insicurezza che comporta un rinnovato atteggiamento repressivo nei confronti soprattutto delle persone emarginate; alla fine del 2015 è scaduta la misura straordinaria tempo della liberazione anticipata speciale.
I detenuti nel mondo sono circa 10 milioni: ad avere il primato, gli Stati Uniti e, a seguire la Cina e poi la Russia. Tra i reati per cui si finisce sempre più spesso in carcere, alla fine del 2016, emerge che sono numerose le persone condannate o accusate di reati contro il patrimonio, nonostante una diminuzione rispetto all’anno precedente. Poi i reati contro la persona e violazioni della normativa sulle droghe.
“Torna il carcere”: la situazione in Italia
L’Italia si piazza al quinto posto tra i paesi dell’Unione Europea per il tasso elevato di detenuti in custodia cautelare. Mentre la media europea di detenuti in attesa di sentenza definitiva è del 22%, in Italia ci si attesta il 34.6%.
Sono in aumento, gli stranieri detenuti in Italia: a partire dagli anni 90, il numero di stranieri nelle carceri è aumentato senza sosta, nonostante nel 2010 si sia assistito a una battuta d’arresto, ma adesso i dati sono in risalita. Il 51.6% della popolazione straniera detenuto risiede nelle carceri del Nord, soltanto il 26.28% si trova il centro Italia e il 22.08% nel Meridione.
Quanto ai costi del carcere, il bilancio nel 2017 è di circa 2.8 miliardi di euro, cifra stabile negli ultimi anni anche se in calo rispetto al 2016.
L’isolamento continua a far star male: in base alla rivelazione di ristretti orizzonti sono stati 45 suicidi in carcere nel corso del 2016. Poche invece le donne nelle carceri e altrettanto irrisoria la tensione che viene data alle loro esigenze. I reati per cui le donne sono state, in genere, condannate sono quelli contro il patrimonio e quelli legati alla legge sulle droghe.
“Torna il carcere”: personale e Garante dei diritti
Il rapporto di Antigone riflette anche sul personale che lavora nelle carceri: ci sono molti agenti, pochissimi educatori e poco personale medico e paramedico. Si continua a riflettere anche sul diritto alla salute: di recente sono in crescita le segnalazioni pervenute riguardo il diritto alla salute è il difficile accesso alle cure mediche in carcere. Infine, come si evince dal rapporto di Antigone, il 2016 è stato un anno cruciale in Italia per i diritti umani perché è nata la figura del Garante dei diritti delle persone detenute o private della libertà.
Eloisa Zerilli